Gran Premio di Francia MotorGP:sotto la pioggia di Le Mans Rossi sfodera la grinta dei vecchi tempi, e dopo essersi messo dietro le Yamaha Tech 3 di Dovizioso e Crutchlow riprende e supera anche la Honda di Casey Stoner, chiudendo l’opera Pia al secondo posto dietro a Lorenzo.
È vero, questa Ducati non mai nascosto le sue doti da moto “anfibia”, capace, sul bagnato, di offrire al pilota quell’equilibrio tra prestazioni e grip che sull’asciutto proprio ancora non le riesce. Ciò nonostante, il secondo posto di Valentino Rossi nel Gran Premio di Francia diventa un segnale che illumina di nuovo vigore il pesarese e i suoi fan. Fino a far immagine nuovi schemi per la MotoGP.
Testa a testa fra generazioni – Sarà magari stato un caso, ma le coincidenze, a volte, sono davvero curiose. Da una parte il 26enne Casey Stoner, per il secondo anno in sella a una Honda formidabile, che annuncia il suo ritiro a fine stagione perché “la passione è finita”; dall’altra il 33enne Valentino Rossi, per il secondo anno in sella a una Ducati su cui non riesce ad andare forte nessuno, che dichiara di voler correre in MotoGP almeno per altri due anni.
Ed eccoli di nuovo, in un remake del testa a testa disputato a Laguna Seca nel 2008, battagliare per la seconda posizione, mentre un Lorenzo davvero in gran forma fa una gara a parte davanti a tutti.
La cronaca – Vale parte subito bene, come non capitava da tempo, riuscendo fin dai primissimi giri a rimanere incollato ai piloti di testa. Qualche curva di troppo per superare Pedrosa, fenomeno delle qualifiche, che in gara lascia (quasi) sempre andare avanti gli altri… poi, il Dottore ritrovato inizia a macinare ottimi giri. Un po’ di panico a metà gara, quando le Yamaha di Dovizioso e Crutchlow si rifanno sotto e lo passano senza problemi, e già tutti lì a dire: “Ah, ecco, mi sembrava troppo bello…” Bastano poche tornate, però, e riecco il Rossi riesumare le sensibilità di un tempo (a fine gara dirà che il nuovo casco si appannava, alla faccia della tecnologia della MASSIMA serie…). Ripassate le Yamaha, Vale mette nel mirino Stoner, e scendendo sotto l’1’47” (come Lorenzo), lo riprende a tre giri dalla fine. Sorpassi e controsorpassi, ma alla fine l’australiano si deve arrendere. Risultato: Lorenzo primo, Rossi secondo, Stoner terzo.
Finalmente al sorpasso! – Al di là delle considerazioni sul fatto che Valentino abbia dimostrato a tutti di avere ancora voglia e passione, la preoccupazione per una MotoGP avara di emozioni resta. E l’anno prossimo, senza Casey si rischia un preoccupante effetto Formula 1, in parte già iniziato quest’anno. Certo, a meno che la Ducati, come lo stesso Rossi ammette senza problemi, torni a essere competitiva anche sull’asciutto. A meno che, insomma, il Dottore non riprenda a curare il Motomondiale, come solo lui, finora, ha dimostrato di saper fare.