Cyril Negre, il padre di questa nuova, apparentemente rivoluzionaria, idea (che è riuscita a stregare anche Tata, con cui ha stretto un accordo), promette la realizzazione di grandi aspettative: 7.000 euro di prezzo, 1 euro di costo ogni 100 chilometri.
Nessun concessionario – L’MDI ha in programma di riuscire a debuttare nei prossimi tempi in una vasta gamma di modelli. Si partirà però dal quadriciclo leggero per sedicenni denominato AirPod (farà 100 km/h di punta massima e sarà inizialmente venduto in Francia) quindi una versione “baby” per i quattordicenni, fino a un veicolo di dimensioni pari a quelle di un’automobile vera (AirCity, 130 km/h). Nel medio termine arriveranno anche un bus, un veicolo commerciale, e, a detta, perfino un trattore.
Secondo il progetto, l’MDI non avrà alcuna rete di vendita. La sede dell’azienda rilascerà una licenza di costruzione alle aziende, prevalentemente officine, che vorranno produrla per chi la acquisterà.
Bassi costi sociali – Senza il supporto di una rete di vendita – afferma Cyril Negre – si produrranno numerosi vantaggi sociali per tutti: l’assenza di un concessionario implica un grande risparmio in termini di logistica, di costi del personale o del magazzino.
L’affidamento a un’officina, del resto, implica un costo di produzione basso, risparmio dei costi di trasporto (l’auto viene prodotta e venduta in loco) e di emissioni nocive.
Cecil Beryl ne è convinto: “quando la gente conoscerà il nostro prodotto ci sarà un vero boom della domanda. La macchina costa poco, ma soprattutto costa pochissimo da usare, meno di 1 euro per fare 100 km”
Il funzionamento – La tecnologia del veicolo ad aria compressa non è nuovo. Già nella seconda metà dell’Ottocento esistevano veicoli con questa propulsione.
La MDI è fornita di un motore (che funge anche da compressore) collegato alla bombola d’aria (uguale a quella del metano e caricata con normale aria compressa a circa 250 bar di pressione). Si può obbiettare che l’energia generata dall’aria compressa sia molto minore di quella prodotta, ad esempio, dalle batterie. Ma, come chiarisce Beryl, il costo di immagazzinamento dell’energia elettrica è molto superiore a quello dell’aria compressa. Inoltre, un motore convenzionale spreca molta più energia per funzionare. Inoltre i veicoli prodotti da MDI saranno molto più leggeri e, di conseguenza, si creerà un sicuro vantaggio competitivo sulle tecnologie tradizionali.
Una MDI non sporca, non inquina, utilizza, afferma Beryl, un olio motore “eterno”, non ha il circuito dell’acqua. E poiché l’aria della bombola è molto fredda (-20 °C) i “gas di scarico” potranno essere utilizzati per raffreddare l’abitacolo d’estate e il vano refrigerante per portabibite. Inoltre l’aria compressa sarà utilizzata per gonfiare gli airbag.
L’approvvigionamento – MDI ipotizza una rete ad hoc dove un pieno possa costare circa 2 euro (contro 1 euro che paga chi si installa nel proprio box l’infrastruttura della ricarica). Per ordinare una MDI basta cliccare su www.mdi.lu
Alvise Seno
08/06/2012 – 10.56