Realizzata sulla base della Moto Guzzi Griso, l’ultima nata della Casa lecchese si presenta con un design un po’ più convenzionale rispetto alle sorelle in gamma, ma dotata di soluzioni tecniche all’avanguardia.
Dopo aver progettato supersportive e naked estreme, come la Sport Monza 1000 e la Furia replica, gli unici due modelli attualmente a listino, ecco che la Ghezzi-Brian entra anche nel segmento delle motard, con la Motard V-Twin.
Design – Come detto, di primo acchito non sembra così avveniristica e fuori dal comune come le sorelle della gamma Ghezzi-Brian. Ciò nonostante, si può dire tutto meno che la Motard V-Twin manchi di personalità. La struttura è una monoscocca in composito, con la tradizionale coppia di fari polissoidali sovrapposti.
Cupolino alto, puntale e serbatoio da 17 litri caratterizzano la parte anteriore, che prosegue mediante una sella unita (alta 830 mm da terra) fino alla codino affusolato, con i tipici maniglioni per il passeggero che fuoriescono dal telaietto. Completano il quadro i due imponenti terminali di scarico in titanio, uno per lato, e i cerchi di alluminio forgiato a raggi Kinea “non passanti”: in pratica, il canale delle ruote non è forato, offrendo la possibilità di montare pneumatici di tipo tubeless (ossia privi di camera d’aria), che qui misurano 120/70 all’anteriore e 180/55 al posteriore.
Motore e sospensioni – Non è certo una piuma la Motard V-Twin, con i suoi 220 kg a secco. Ma il citato propulsore Guzzi sembra avere la potenza adatta per non far mancare il divertimento a coloro che decideranno di cavalcarla: sono 115 i cavalli a 7.500 giri e 111 i Nm di coppia massima a 6.000 giri. La vera novità, comunque, sta nel comparto sospensivo. In collaborazione con l’olandese Tractive Suspension, la V-Twin adotta al retrotreno il Dynamic Damping Action, un dispositivo di controllo elettronico del monoammortizzatore (sia in compressione sia in estensione) totalmente innovativo. In pratica, una speciale valvola preposta alla regolazione dell’idraulica viene controllata elettronicamente dalla centralina tramite l’Sps (Smart Position Sensor): questo sensore invia misurazioni accurate sullo stato dinamico dellammortizzatore allincredibile frequenza di 25.000 rilevazioni al secondo e, di conseguenza, la centralina interviene sullo smorzamento fino a 10.000 newton damping in 10 millisecondi. Una volta che il pilota, tramite un pratico pad di controllo montato sul manubrio, ha impostato uno dei diversi setting base (a seconda del carico trasportato e dello stile di guida che intende adottare), il sistema autoregola la sospensione in una frazione di secondo, tenendo conto delle condizioni del manto stradale, della velocità, dell’angolo di piega ecc.
Debutto – La Ghezzi-Brian Motard V-Twin è attesa nelle concessionarie dopo l’estate. Non si sa ancora il prezzo ufficiale, ma secondo le prime indiscrezioni dovrebbe comunque essere
André Rossi
21/06/2012 – 17:44