Rondine Motor Elettra – La nuda del futuro
Dopo aver debuttato all’Ara Pacis di Roma, l’elettrica italiana è stata esposta a Helsinki, come simbolo della futura mobilità sostenibile.
Mentre le auto elettriche sono già a uno stadio avanzato di sviluppo, con Twizy, Kangoo, Smart, i-Miev e altri modelli già in vendita nelle concessionarie, il mondo delle due ruote è ancora un passo indietro, fatta eccezione per qualche variante di scooter. Fra le concept bike elettrificate più interessanti fin qui mostrate al pubblico, c’è senz’altro l’Elettra, un progetto tutto italiano della Rondine Motor, che fino al 2 luglio sarà esposto al Musiikkitalo Auditorium di Helsinki, in occasione della fiera del Design. La Rondine Elettra è opera dei fratelli Filippo e Marco Nuccitelli, che ne hanno curato stile ed engineering. Ma vediamola nei particolari.
Carattere Motard – In pratica si tratta di una nuda dal look futuristico, basata su uno speciale telaio composto da un unico tubo in acciaio di grande sezione che percorre la moto longitudinalmente, al quale si avvita un traliccio in tubi che sostiene motore e pacco batterie. Anche la ciclistica è stata pensata nell’ottica di ridurre al minimo ingombri e pesi, a cominciare dalla forcella anteriore (firmata Paioli) a steli rovesciati, passando per la sospensione posteriore in profilato d’acciaio con ammortizzatore diretto, fino ai cerchi di lega leggera.
Obiettivo: modularità – Il design dell’Elettra è stato concepito in funzione delle più diverse condizioni di utilizzo, con l’obiettivo di offrire la massima modularità. Per la prima volta, infatti, una moto viene progettata per essere affidata, ancor prima che a privati, a chi ne fa un uso professionale. I primi esemplari dell’Elettra saranno infatti destinati a quegli Enti che necessitano di veicoli a basso impatto ambientale e a bassa rumorosità, come i vigili urbani e gli agenti del Corpo forestale (in questo case le Elettra saranno debitamente equipaggiate anche per l’uso in off-road).
Forza a Watt – A spingerla troviamo un motore elettrico da 13 kW, alimentato da un pacco batterie agli ioni di litio, che promette un’autonomia di 60 km. Dalla Casa, comunque, fanno sapere che questo limite salirà fino a 80 km al momento della commercializzazione. “La validità del motociclo elettrico è oggi reso possibile grazie all’evoluzione tecnologica dei sistemi di accumulo delle batterie ai polimeri di ioni-litio, che si contraddistinguono per una buona autonomia a fronte di tempi di ricarica ridotti”, ha dichiarato Marco Nuccitelli. I prototipi di Elettra, ormai in fase avanzata di costruzione, sono il risultato di una partnership tecnologica con il Pomos, il Polo per la Mobilità Sostenibile della Facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma e il sostegno della Fondazione Targa Florio.
André Rossi
28/06/2012 – 17:31