Nel mese di maggio, in Italia, sono state immatricolate 147.102 nuove auto contro le 171.559 del mese di maggio 2011. La flessione è del 14,3%. Complessivamente, nei primi 5 mesi del 2012 sono state immatricolate il 18,9% di auto in meno rispetto allo stesso periodo del 2011.
Demotorizzazione – L’UNRAE, l’associazione delle Case estere in Italia parla chiaramente di “de motorizzazione”. In Italia si sta riducendo il parco circolante dei privati, che l’UNRAE calcola in 26.600 auto in meno.
Stretti dalla morsa dei costi di gestione (cui si aggiunge l’aumento della fiscalità: l’ultima, in ordine del tempo, è un’accisa aggiuntiva di 2 centesimi di euro a favore dei terremotati dell’Emilia Romagna) e dalle incertezze della situazione economica attuale, i privati riducono drasticamente le percorrenze con l’auto. E c’è chi si disfa della propria automobile ma non la cambia con una nuova.
Aumentano le esportazioni – A causa della crisi del mercato interno, l’UNRAE fa notare che nei primi 4 mesi del 2012 sono aumentate di molto le esportazioni di auto Km 0 verso i mercati esteri. L’incremento è del 40% passando dalle 1.500 unità del 2011 alle oltre 5.000 del 2012. Sono oggetto di esportazione, secondo i dati, le vetture più recenti (meno di tre mesi dalla prima immatricolazione), segno di difficoltà sul mercato interno. Analizzando le informazioni, emerge che in quest’anno i concessionari destinano il 15% del loro parco vendita all’estero, il doppio della percentuale del 2011.
I dati di mercato – A livello di grandi Gruppi, FIAT, BMW, Mercedes, Renault, Volkswagen, PSA, General Motors e Toyota sono tutti in perdita. Gli unici che registrano un incremento di vendita sono Kia-Hyundai (+22,4%) e Jaguar – Land Rover (+18,9%).
Analizzando i dati relativi ai singoli marchi sul mercato italiano, lo scenario non cambia e conferma la tendenza ribassista dall’inizio dell’anno: i marchi del Gruppo Fiat sono tutti in calo (Fiat -9,8%, Alfa Romeo -20,9%, Lancia -10,8, Jeep -13,63), con i marchi Premium in forte discesa (Ferrari -58%, Maserati -86%).
Non va bene neanche per i marchi del Gruppo Vw (Seat -31%, Skoda -18%, Volkswagen -20%), laddove, tuttavia, Audi riesce quasi a stabilizzare il suo risultato, piazzando un modesto –0,26%. In perdita anche i gruppi che fanno capo a BMW e Mercedes (entrambe a -13%), con l’unica eccezione di Smart, che cresce del 4,6%, evidentemente un risultato dei tempi.
Male Opel (-24%), Renault (-23%), Peugeot (-14%), Citroen (-16%), Mazda (-13%), Volvo (-17,3%). Malissimo Ssangyong (-61%), DR Motors (-56%) e TATA (-70%). Tra i marchi americani, e uno dei pochissimi in controtendenza, cresce Chevrolet (+13,7%).
In calo anche tutti i marchi giapponesi, con perdite pesanti nel caso di Mitsubishi (-54,8%), Subaru (-45,5%) e Honda (-35,7%). Nissan cala del 26%, Toyota riesce a contenere le perdite in un -5,6%.
Vale la pena sottolineare, invece, l’ascesa di marchi come Dacia (+23%) e lo sbalorditivo risultato di KIA (+81,9%), laddove Hyundai realizza un modesto +0,33%, risultato da non sottovalutare di questi tempi.
Tra i marchi Premium gli unici che portano a casa un risultato positivo a maggio sono Land Rover (+24,59%) che controbilancia il risultato negativo di Jaguar (-16%), e Porsche (+2,7%). In calo Lamborghini (-20%) e Aston Martin (-36%).