Questi fondi, secondo le Fiamme Gialle, furono ottenuti utilizzando una fideiussione falsa. Inoltre, il denaro non sarebbe mai stato utilizzato per il fine dichiarato ma sarebbe finito nelle tasche dei dirigenti De Tomaso.
Oltre a Rossignolo, attualmente agli arresti domiciliari nella sua villa di Vignale Monferrato, sono stati arrestati un dirigente della De Tomaso e un mediatore creditizio di Bergamo il quale avrebbe fornito una polizza falsa per ottenere i fondi.
Un sogno mai divenuto realtà – Rossignolo, ex manager Telecom, rilevò il marchio del 2009 con grandi progetti: 3.500 auto l’anno, un modello “anti Mini”, un SUV e una berlina di lusso; e nel giro di qualche anno, anche il modello forse più famoso della storia De Tomaso: la Pantera. Allo scopo, furono rilevati gli stabilimenti Pininfarina di Grugliasco (con una forza lavoro di circa 1.000 tecnici) e l’impianto ex-Delphi (colosso americano di componenti) di Livorno.
Al Salone di Ginevra del 2011 Rossignolo presentò la berlina di lusso Deauville, ma già a quell’epoca fu immediatamente chiaro che il percorso era totalmente sbagliato: marchio cofano stravolto, meccanica troppo americana, design simile (in modo imbarazzante) alla BMW Serie 5 GT.
Alvise Seno
13/07/2012 – 11:01