Il numero uno del Gruppo Fiat Sergio Marchionne parla di una “crisi dell’auto in Europa senza precedenti” e si appella nuovamente all’Unione Europea affinché avvenga una “razionalizzazione” del settore.
Ma nel fare questo, il boss di Fiat-Chrysler punta il dito contro francesi e tedeschi. Marchionne vorrebbe una riduzione concertata della capacità produttiva di ogni marchio ma, ha dichiarato all’Herald Tribune, ne francesi ne tedeschi lo hanno fatto.
Egli stesso, inoltre, lamenta una strategia commerciale “omicida” fatta di sconti troppo elevati praticati dalla concorrenza, che sta, letteralmente, ammazzando il mercato.
Volkswagen dal canto suo, commentando le dichiarazioni di Marchionne, attraverso il Responsabile Comunicazione Stephan Gruehsem chiede le dimissioni del manager italo-canadese dalla presidenza della ACEA (l’associazione europea delle case automobilistiche) e annuncia di aver iniziato a valutare l’uscita dal gruppo dopo le sue dichiarazioni, che ha definito “insopportabili”.
Il mercato sta nettamente premiando il Gruppo Volkswagen. Nei primi 6 mesi dell’anno il Gruppo ha venduto il 10,6% di auto in più rispetto al 2011 (4,6 milioni), incrementando del 22% il fatturato e l’utile del 6,7%. Anche se nel secondo trimestre dell’anno i risultati sono in calo, il Gruppo conferma le previsioni per il 2012 e la chiusura dell’anno in attivo.
La situazione, secondo i dati, appare più complessa. FIAT (e parimenti Opel) sono proprio i player a praticare gli sconti maggiori sul mercato tedesco (che attualmente sfiorano il 30%). C’è anche da considerare la forte pressione proveniente dall’Oriente: Hyundai e KIA stanno ottenendo risultati di mercato straordinari in tutta Europa, specialmente in Italia.
La situazione, pero’, è fortemente incerta e non consente previsioni: Peugeot ha annunciato la chiusura dello stabilimento francese di Aulnay, Opel ha rinviato la chiusura dell’impianto di Bochum nel 2016. In Italia il Gruppo FIAT lo scorso maggio ha annunciato la cassa integrazione per 5.400 dipendenti (tra cui solo 500 tecnici di stabilimento) a Mirafiori nelle prossime settimane. E da qui a ottobre lo stabilimento di Melfi subirà alcuni rallentamenti programmati.
Alvise Seno
27/07/2012 – 16:29