Harley-Davidson Road King Classic
In viaggio con scettro e corona.
Alla Tourer della Casa americana non manca nulla per essere un’infaticabile compagna di viaggio: dal confort alla dotazione di serie, senza dimenticare la ricca lista degli optional che va dal navigatore satellitare all’impianto stereo con tanto di casse sul cruscotto.
Per questa nuova prova su strada di Motorage.it torniamo in Casa Harley-Davidson, ma con una moto di tutt’altro genere rispetto alla Forty-Eight del mese scorso. Si tratta della Road King Classic, imponente mezzo della gamma Tourer, a listino a partire da 23.300 euro. La versione in prova è in colorazione White Hot Perl, una delle sei in catalogo, di cui fanno parte anche due verniciature bicolori e le speciali (a disponibilità limitata) Deep Purple e Tequila Sunrise/HD Orange.
Attratti dal re – Difficile passare inosservati a cavallo della Road King, che si fa subito notare e non solo per le dimensioni maestose. Bello il design “Nacelle” del grosso faro anteriore che, assieme alle borse laterali rigide, rivestite di pelle lavorata a mano, e ai cerchi a raggi “Profile” in lega d’alluminio cromato con imponenti pneumatici a spalla bianca, contribuisce a conferirle un look retrò. E di serie non manca anche il largo parabrezza in Lexan resistente ai graffi, rimovibile in pochissimo tempo. Sull’ampio serbatoio da 22,7 litri rifinito a mano, spicca la strumentazione, composta dal grosso contachilometri analogico, dall’indicatore del carburante e dal display con le classiche spie. Subito sotto troviamo – ecco la prima chicca di questa Harley – il “manopolone” di accensione: la King è infatti priva di chiavi (eccetto quella per bloccare il manubrio) e come sugli allestimenti più ricchi di alcune automobili è sufficiente tenere in tasca il trasponder, che, fra l’altro, attiva automaticamente l’antifurto non appena ci si allontana.
Pronti, via – La nostra Road King si avvia borbottando, ma fa capire fin da subito che la “voce”, così come le vibrazioni non saranno mai invasive. I primi chilometri servono per prendere la mano: stiamo comunque parlando di un mezzo da 268 kg in ordine di marcia, aspetto che complica un po’ le manovre da fermo, sebbene i 735 mm di altezza da terra della sella consentano l’appoggio sicuro di entrambi i piedi. Le modifiche apportate a telaio e forcellone, comunque, hanno conferito a questa moto un’agilità davvero niente male in proporzione alla mole. Certo, non è il massimo nel misto stretto e ci mette un po’ per reagire agli “ordini” impartiti dal pilota. Ma una volta che si è presa confidenza, ripaga con una più che discreta reattività e con una stabilità granitica anche in curva e alle alte velocità. Il merito è da attribuirsi alla sospensione posteriore a regolazione pneumatica, ma anche al gommone dietro “barra 180” a doppia mescola. L’equilibrio di marcia è completato dal largo manubrio, che aiuta a sentire la moto sempre “in pugno” e a non affaticare le braccia. Primi chilometri utili di apprendistato anche per il cambio a bilanciere, del quale poi non si riesce più a fare a meno. Ben dimensionato, infine, l’impianto frenante, che unisce l’azione dei dischi Brembo a quattro pistoncini, alla sicurezza del sistema Abs, anch’esso di serie. L’azionamento della leva è progressivo e sempre ben modulabile.
In viaggio – Sconsigliati, per ovvi motivi, i trafficati percorsi cittadini, in sella a questa Harley le gite fuori porta e i lunghi viaggi diventano un’occasione in più per apprezzarne appieno il confort e la tecnologia di bordo. A cominciare dalla sella biposto two-up, un tocco di classe della Road King, capace non solo di accogliere comodamente il pilota, ma anche di filtrare bene le asperità del manto stradale. Un pelo più rigida e meno profilata la parte riservata al passeggero, che comunque se la gode potendo usufruire del comodo schienalino (optional) e delle ampie pedane regolabili, dotate di un rivestimento in gomma per ridurre al massimo le vibrazioni. Ecco: apriamo e chiudiamo la parentesi delle – almeno in passato – tanto amate “Good vibration”, che comunque avevano ben poco di “good” se dovevi sobbarcarti lunghi viaggi.
Anche grazie all’aggiunta del quarto punto di ancoraggio elastico del motore, infatti, ne è rimasta qualcuna, minima, percepibile sulle pedane alle basse velocità e soprattutto in rilascio, ma per il resto l’ottimo lavoro dei tecnici di Milwakee è concretamente percettibile: si viaggia sul velluto. Buona la protezione aerodinamica, anche a velocità da ritiro di patente, con un’unica piccola pecca, almeno per chi è sopra il metro e ottanta: alle alte andature arrivano sul casco delle fastidiose micro-turbolenze. Un problema risolvibile accucciandosi un po’ dietro al parabrezza o montandone uno più alto (optional). Il calore che fuoriesce dal motore non è mai fastidioso, se non in caso di sosta ai semafori. Indispensabili e davvero comode, infine, le borse da 52 litri integrate, alle quali si può aggiungere un bauletto posteriore (optional).
Motore e cambio – Tra le principali qualità di questa moto, non si può fare a meno di menzionare il bicilindrico Cam 103 di 1.690 cc, da 82 CV e 134 Nm di coppia a 3.500 giri, abbinato al cambio Cruise Drive a sei marce. Riprende con regolarità fin dai bassi regimi e regala una fluidità di marcia incredibile. Si può viaggiare con un filo di gas e anche a basse velocità si possono tenere le marce alte senza avvertire la minima incertezza. Quando poi entra in coppia, la King allunga con costanza fino al (non troppo invasivo) intervento del limitatore. E a ogni vigorosa rotazione del gas corrisponde un piacevole rombo proveniente dal – fin troppo silenzioso per un Harley – doppio scarico. Fra le dotazioni di serie più interessanti, accanto ai tradizionali indicatori di direzione che si disattivano automaticamente e, in base alla velocità e allangolo di inclinazione della moto, sanno esattamente quanto tempo restare accesi, da segnalare il cruise control, un dispositivo utilissimo per non affaticarsi nei lunghi viaggi. E per chi non si accontenta e ama personalizzare la sua moto, come sempre la Casa americana mette a disposizione una lunga e ricchissima lista di optional. Ne citiamo due. Il navigatore Garmin e l’impianto audio con casse da gustarsi da fermo o, anche in marcia, con le apposite cuffie. Davvero difficile pretendere di più.
Pregi
Fluidità motore
Comfort
Cambio a bilanciere
Ricca dotazione (Abs, parabrezza, borse e cruise control di serie)
Difetti
Peso nelle manovre a bassa velocità
Turbolenze sul casco alle alte andature
Dimensioni e pesi
Lunghezza: 2,4 metri
Altezza sella da terra: 678 mm
Altezza sella (senza carico): 735 mm
Luce a terra: 146 mm
Inclinazione cannotto sterzo: 26°
Avancorsa: 170 mm
Interasse: 1,625 mm
Pneumatico anteriore: 130/90 B16
Pneumatico posteriore: 180/65 B16
Capacità serbatoio: 22,7 litri
Peso a secco: 355 kg
Peso in ordine di marcia: 368 kg
Motore e trasmissione
Motore Twin Cam 103, di 1.690 cc, raffreddato ad aria con radiatore dellolio integrato
Alesaggio 98.4 mm
Corsa 111.1 mm
Cilindrata 1.690 cc
Rapporto di compressione: 9,6:1
Coppia motore 134 Nm a 3.500 giri
Sistema di alimentazione: Iniezione Elettronica Sequenziale (ESPFI)
Trasmissione primaria: a catena, rapporto 34/46
Impianto di scarico: doppi separati cromati 2-1-2, con terminali a taglio obliquo verso lalto
Cerchi (anteriore e posteriore): a raggi, modello “Profile”, in lega dalluminio, cromato
Freni (anteriore e posteriore): 4 pistoncini da 32 mm + sistema ABS
Consumo carburante percorso misto: 5.6 l/100 km
Dispositivi elettrici
Spie (secondo normative vigenti): abbaglianti, anabbaglianti, folle, bassa pressione olio, autodiagnosi motore, indicatori di direzione, antifurto, 6ª marcia inserita, riserva carburante, Cruise Control, ABS
André Rossi
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