L’affascinante e avveniristico prototipo della casa francese debutta al Salone di Parigi, forte del sistema Hybrid4 evoluto in senso sportivo, per un totale di 680 CV.
È stata scelta unoriginale doppia colorazione bronzo e nero per la Onyx, concept dalle forme spigolose e sportiveggianti (in qualche modo ricordano quelle della Oxia di fine anni 80) che debutta al Salone di Parigi (29 settembre-14 ottobre). Per il momento si tratta solo di un esercizio di stile, una vettura, per usare un’espressione ad effetto utilizzata dalla stessa Casa francese, “creata da appassionati che hanno tratto ispirazione dal mondo delle corse”.
Carta d’identità – Con i suoi 4,65 metri di lunghezza, 2,2 di larghezza e 1,13 daltezza, la Peugeot Onyx si contraddistingue per un design essenziale e minimalista, che fa uso di materiali leggeri lavorati a mano, per un peso complessivo di soli 1.100 kg. Alcune parti della carrozzeria, per esempio, sono realizzate partendo da una lastra di rame non trattata che, col passare del tempo, assumerà la caratteristica patina, mutando in parte l’aspetto generale. A livello aerodinamico (il cx è di 0,30), segnaliamo il fondo piatto in fibra di carbonio e lo spoiler che fuoriesce alle alte velocità per stabilizzare il retrotreno.
La Onyx monta gomme Michelin da 275/30 all’anteriore e da 345/30 al posteriore, mentre il comparto sospensivo a triangoli sovrapposti è mutuato dalla Peugeot 908 HDi Fap. La frenata, infine, è acompagnata dallimpianto carboceramico, con dischi da 380 mm davanti e da 355 dietro.
Hybrid4… da corsa – Per spingere questo bolide hanno pensato a un V8 HDi di 3.7 litri da 600 CV, (raffreddato tramite due prese Naca sul tetto) trasmessi alle ruote posteriori attraverso un cambio sequenziale a sei marce. A questi si aggiunge la propulsione di un’unità elettrica da 80 CV (disponibili in fase di boost per incrementare la spinta nelle accelerazioni), alimentata da un pacco batterie aglio ioni di litio e dotata del classico sistema di recupero dell’energia in frenata.
La filosofia dentro – Filosofia minimalista anche per l’abitacolo, che fa uso di materiali non trattati lasciati a vista. I rivestimenti sono stati realizzati con un pezzo unico di feltro (riciclabile), ritagliato e compresso attorno alla struttura in carbonio, che svolge la duplice funzione d’isolamento acustico e termico. Volante e tunnel sono in fibra di carbonio, molti comandi (d’ispirazione aeronautica) sono in alluminio, mentre la plancia è in Newspaper Wood, un innovativo materiale realizzato con giornali usati, assemblati e compressi.
A completare il quadro ci sono l’head-up display, schermi digitali che visualizzano il funzionamento del propulsore e una sorta di lamina trasparente su cui vengono proiettate le immagini delle tre telecamere di retromarcia: due situate negli specchietti e una nel paraurti.
André Rossi
13/09/2012 – 17:50