Honda CR-V 2013
Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi
Dal 1997, anno di lancio, ad oggi tante cose sono cambiate per la Honda CR-V. A partire dal numero di modelli venduti che è cresciuto sino a raggiungere quota 5 milioni di esemplari prodotti, passando per il suo progressivo cambiamento d’identità nelle versioni a seguire.
Siamo passati dal primo modello dalle fattezze di un fuoristrada con una bella ruota di scorta sul portellone posteriore e grossi paraurti neri in bella vista, al modello attuale in cui a prevalere sono le sembianze di una grossa station wagon molto alta da terra.
Poco male, i tempi cambiano e le tendenze impongono nuovi stili a cui adeguarsi tanto più che il nuovo modello può essere scelto anche con la trazione a due sole ruote motrici, impensabile sino a poco tempo fa. Oggi, però, la quarta generazione della Honda CR-V è un SUV maturo che fa dello spazio interno, della tecnologia applicata e della comodità in viaggio le sue doti migliori.
Quella linea a uovo – Mai come in questo caso vale la formula: o piace o la si detesta. Da dire che nel corso degli anni la linea della CR-V è andata via via perdendo quella personalità che l’aveva contraddistinta alla nascita. E’ pur vero che le esigenze e le richieste degli acquirenti sono cambiate, ma è anche vero che in questo passaggio la Honda CR-V non ha saputo trovare la sua identità, se non quelle techo.
La linea del model year 2013 appare moderna ed elegante ma priva di quel appeal e di quella caratterizzazione estetica che la potrebbe far spiccare tra le altre. L’andamento a “uovo” della parte finale della coda, poi, lascia un po’ perplessi e nella vista laterale di certo non si rimane incantati; decisamente meglio in frontale. All’interno, invece, i cambiamenti non sono poi così evidenti vista già la buona qualità dei materiali del modello precedente. Interessante, invece, la nuova funzione “ECO” (presa in prestito dalla CIvic), che aiuta il driver a guidare con più attenzione ai consumi e alle emissioni di Co2, così come il sistema che abbatte con un solo tasto i sedili posteriori creando, con un meccanismo abbastanza elaborato, un piano perfettamente liscio dall’imboccatura del portellone sino ai sedili anteriori.
Due motori a scelta – Sotto il cofano ritroviamo i classici propulsori di casa Honda. Il benzina 2.0 litri V-TEC da 150 CV e il Diesel da 2.2 litri i-DTEC forte dei suoi 155 CV e 350 Nm di coppia. Su quest’ultimo è prevista la sola trazione integrale mentre sul benzina è possibile scegliere anche la novità 2WD. Per la nostra prova abbiamo provato la versione più accreditata a fare numeri sul nostro mercato, la 2.2 Diesel.
Su strada – La versione top di gamma è munita del cambio automatico. In marcia non brilla per rapidità negli innesti ma il suo compito lo svolge sempre bene senza scossoni tra una marcia e l’altra; sicuramente da preferire al manuale vista la tipologia di vettura. E’ interessante, invece apprezzare il buon lavoro di insonorizzazione che hanno compiuto i tecnici giapponesi. Le guarnizioni spesse hanno reso l’abitacolo più ovattato dai rumori esterni e i pannelli fonoassorbenti aggiuntivi hanno limitato i rumori provenienti dagli organi meccanici e dai pneumatici. Il terreno ideale della nuova CR-V è quindi l’autostrada in cui i nuovi dispositivi (ripresi dalla Accord), per scongiurare il superamento accidentale della corsia o del mantenimento della distanza dall’auto che precede, aiutano a viaggiare sereni e tranquilli.
A tal proposito una mano sul fronte sicurezza la danno anche le nuove sospensioni riprogettate. Con un McPherson davanti e un Multilik dietro, il comportamento in appoggio è migliorato rispetto al vecchio modello ma rimane comunque un elevato rollio nelle manovre d’emergenza e negli scarti improvvisi che ben si controlla però con il nuovo servosterzo elettrico, progressivo e abbastanza pronto nella risposta. Alla fine del test viene da pensare che la folta schiera (nel mondo, non in Italia) di fedeli alla CR-V troveranno di che esser contenti del modello 2013 apprezzandone le doti di SUV ben costruita e durevole nel tempo. In Italia invece dovrà scontrarsi con un pubblico dai gusti particolari che come sempre mette al primo posto l’impatto estetico. Ma se proprio foste interessati al modello, dovrete aspettare il Salone di Parigi per il listino prezzi ufficiale.
Marco Rocca
24/09/2012 – 11:53