Sei richiami per la supersportiva
Tanti piccoli problemi per la moto top di Borgo Panigale, che negli States è oggetto di un’ampia campagna di richiami, uno dei quali è stato avviato prima anche in Italia.
Chiariamo subito un punto importante: l’NHTSA, l’ente americano per la sicurezza stradale, ha un normativa in materia molto più severa e rigida della nostra. Questo spiega come mai, dei ben sei richiami che negli Stati Uniti hanno interessato 2.411 Ducati Panigale prodotte tra marzo e luglio di quest’anno, da noi ne sia stato effettuato uno soltanto, regolarmente pubblicato sul sito del Ministero dei Trasporti. Niente paura, comunque: significa che il rischio d’incidenti è molto basso ed è molto probabile che da noi tutti gli altri controlli vengano effettuati in officina durante i normali tagliandi.
Moto giovane, ma… – C’è chi parla di normali problemi di gioventù di una moto, considerando che la maggior parte dei richiami avviene solo per prevenire eventuali malfunzionamenti o rotture, e che si tratta di un mezzo che ha un po’ stravolto i canoni tradizionali delle superbike di Borgo Panigale: dalla frizione, non più a secco ma in bagno d’olio, al telaio, passato dal classico traliccio a un monoscocca con motore portante, per un peso a secco contenuto in soli 164 kg e una potenza di 195 CV. Ciò nonostante, per una star come la 1199, presentata in pompa magna all’ultimo Salone di Milano come la principale sfidante della regina BMW S1000 RR e delle altre jap (dalla Honda CBR 1000 RR alla Kawasaki Ninja, dalla Suzuki GSX-R 1000 alla Yamaha R1), non si tratta comunque di una bella pubblicità, tenendo anche presente che il prezzo è di 19.190 euro…
I richiami – Il primo in ordine cronologico – quello che ha interessato anche il nostro mercato – riguarda una vite di fissaggio della biella che assicura il monobraccio al leveraggio della sospensione posteriore: basta un semplice controllo per stabilire se sia o meno necessaria la sostituzione. Due interventi interessano, invece, l’ammortizzatore di sterzo. In un caso, il cuscinetto in cui scorre l’asta potrebbe sfilarsi, richiedendo l’impiego di una rondella che ne impedisca la fuoriuscita, nell’altro potrebbe servire un “rabbocco” della particolare colla (Loctite) usata per impedire ai bulloni che lo legano alla piastra di svitarsi. Possibili problemi anche all’impianto frenante anteriore: il tubo dell’idraulica rischia infatti di tagliarsi con una della viti che fissa il contenitore del liquido dei freni al manubrio: con la semplice aggiunta di un dado si evita il contatto. L’ultima campagna è relativa al cavo della valvola sull’impianto di scarico, che a causa della vicinanza con il catalizzatore potrebbero liquefarsi o prendere fuoco. In questo caso sarà sufficiente la sostituzione del cavo con un altro in grado di sopportare meglio il calore.