Volkswagen Maggiolino Cabriolet
Correva l’anno 1949, l’odore delle macerie della Seconda Guerra Mondiale era ancora nell’aria ma nel Vecchio Continente la ricostruzione procedeva spedita e senza soste. L’automobile cominciava a non essere appannaggio di una ristretta elite di privilegiati, tant’è che la Citroen 2CV e la Volkswagen Maggiolino si apprestarono a “motorizzare” rispettivamente la Francia e la Germania, senza dimenticare i Paesi esteri. E proprio il Maggiolino, in quel lontano 1949 fu proposto anche in versione Cabriolet. Diventerà un successo straordinario, grazie a fattori come il piacere di viaggiare open air, la robustezza proverbiale e i costi di gestione contenuti. Un alto indice di gradimento che, attraverso diverse generazioni, porterà la scoperta di Wolfsburg a percorrere interamente gli Anni 50, 60 e 70. Solamente nel 1980, infatti, la produzione terminerà.
Oggi il Maggiolino Cabriolet torna in una veste completamente nuova e moderna, compresa la meccanica che ha abbandonato ormai da parecchi anni l’impostazione con motore “flat four” a sbalzo del retrotreno, a favore dell’universale disposizione anteriore trasversale con trazione davanti. Analizzando i dettagli, il Maggiolino del ventunesimo secolo ha un aspetto molto più sportivo e dinamico rispetto al passato, ma grazie al parabrezza verticale e all’andamento piatto della capote (rigorosamente in tela) è rimasto fedele all’immagine originaria. Inoltre, la vettura evidenzia il linguaggio stilistico delle nuove Volkswagen: la presa d’aria sotto il paraurti, il profilo inferiore del cofano e il design dei gruppi ottici posteriori rivelano un marcato family feeling.
Con il Maggiolino Cabriolet, la Casa tedesca associa tecnologie all’avanguardia ai più elevati standard qualitativi, conservando nel contempo la componente emozionale del modello originale. A tale riguardo la forma rotonda dei proiettori posteriori è un richiamo innegabile al capostipite, al pari della capote in tessuto. Quest’ultima si apre e si chiude elettricamente (su tutte le versioni) in circa 10 secondi, anche in movimento fino alla velocità di 50 km/h.
L’abitacolo per parte sua si distingue in virtù del design particolare; sulla plancia spiccano infatti gli strumenti di forma circolare e dalle grandi dimensioni. Inoltre, compaiono elementi classici come il cassetto portaoggetti supplementare che caratterizzava il modello originario. Degna di nota, infine, la capacità del bagagliaio pari a 225 litri, con la possibilità di sistemare oggetti particolarmente ingombranti grazie al divano posteriore abbattibile.
Per quanto concerne la sicurezza, i tecnici Volkswagen hanno sviluppato un sistema di roll bar attivo composto da due moduli estraibili, situati dietro lo schienale dei sedili posteriori. In caso di necessità, tali moduli vengono attivati mediante l’unità di controllo degli airbag. Altri elementi che contribuiscono ad aumentare ulteriormente il livello di sicurezza, sono gli airbag frontali e per la testa e il torace previsti di serie. Sul fronte delle motorizzazioni, sette sono le unità previste per il nuovo Maggiolino Cabriolet. La gamma alimentata a benzina verterà sul 1.2 TSI 105 CV, disponibile fin dal lancio anche nella variante BlueMotion Technology, il vivace 1.4 TSI 160 CV e il poderoso 2.0 TSI 200 CV. L’offerta di propulsori diesel comprenderà invece l’ormai collaudato 1.6 TDI 105 CV (anche in versione BlueMotion Tecnhnology) e il 2.0 TDI 140 CV. La presentazione del Maggiolino Cabriolet avverrà al prossimo Salone di Los Angeles, mentre la commercializzazione partirà dalla primavera 2013. Giusto in tempo per riscoprire, open air, i profumi della natura che si risveglia.
Gianmarco Barzan
12/10/2012 – 18:40