Il Gruppo FIAT cresce?
Grazie a Chrysler e all’export, ecco il terzo trimestre.
Il Lingotto ha pubblicato i dati della terza trimestrale di bilancio 2012 marcando una decisa crescita degli utili.
Il Gruppo FIAT – Cresce grazie a Chrysler e agli ottimi risultati in Brasile e sui mercati asiatici. Il problema resta il pessimo andamento sul mercato europeo, dove la discesa dei marchi sembra inarrestabile e ha, anzi, portato una crescita dell’indebitamento. Per il 2012, infatti, vengono stimate perdite pari a 700 milioni di euro.
Altri 3 anni di sofferenza – Marchionne, commentando i risultati e illustrando le strategie future, si aspetta un andamento ancora negativo in Europa per non meno di 24 mesi. Il Gruppo dovrebbe iniziare a portare risultati positivi solo nel 2015 e 2016.
La situazione del mercato europeo è molto negativa per tutti: Ford ha annunciato la chiusura di tre stabilimenti, Peugeot – Citroen chiuderà con ogni probabilità un altro impianto.
Le strategie del Gruppo – Marchionne ha dichiarato che “rimandare gli investimenti è stata una scelta saggia, di efficienza industriale» aggiungendo anche che la «tempesta è stata superata con un uso prudente della liquidità”.
Cosa ci aspettiamo per il futuro? Il Gruppo punterà su Jeep, Maserati e Alfa Romeo. Tra il 2012 e il 2016 nasceranno (tra auto e veicoli commerciali), 17 nuovi prodotti ma la strategia non riguarderà il marchio Lancia, per il quale si prospetta un futuro molto ridimensionato, affidato esclusivamente alla Ypsilon.
Le fabbriche italiane – E’ soprattutto grazie all’export che FIAT riesce a rimanere in pista. Nei primi 9 mesi del 2011 il marchio torinese ha ottenuto un utile di 286 milioni di euro (+80% rispetto allo stesso periodo del 2011) e ricavi a +18% sul 2011, a fronte di 3,1 milioni di veicoli venduti. Ma in Europa il saldo è molto negativo: 238 milioni di euro di perdita.
Così ha commentato Marchionne: “Gli eventi degli ultimi 12 mesi hanno rafforzato il giudizio negativo sullevoluzione dei mercati europei: ravvisiamo persistenti condizioni di debolezza del mercato per il resto del 2012, per tutto il 2013 e almeno una parte dellanno seguente”.
In questo scenario, FIAT ha rivisto al ribasso tutti gli obbietti finanziari di 2012, 2013 e 2014. Il riflesso in Borsa è stato immediato: dopo l’annuncio dei conti, il titolo ha perso il 4,6% sul mercato azionario italiano.
Il numero uno del Gruppo ha tuttavia assicurato che le fabbriche italiane non chiuderanno. I siti del nostro Paese, attualmente in uno stato di eccesso di capacità produttiva, saranno parzialmente convertiti per destinare all’estero il 15% della produzione e compensare gli impianti extranazionali, quasi saturi.
Alvise Seno
31/10/2012 – 16:12