Abs ed emissioni inquinanti
Dal 2016 le nuove normative
L’ultima direttiva UE “accontenta” le Case spostando di tre anni la data per adeguarsi e rendendo praticamente inefficace il Dl del Governo Monti, che per il sistema di ausilio alla frenata ne prevedeva l’immediata entrata in vigore.
La data fatidica, alla fine, sarà per tutti il 1° gennaio 2016, con le vendite a partire dall’anno seguente. Da quel momento in poi tutte le moto sopra i 125 cc dovranno obbligatoriamente essere equipaggiate con il sistema Abs. In pratica, la norma prevista dal decreto legge sulla stabilità, ultimo atto del Governo Monti, che stabiliva l’immediata entrata in vigore del provvedimento per le moto in vendita nel nostro Paese, non verrà applicata. Innanzitutto, perché la competenza sugli equipaggiamenti dei veicoli è prerogativa della Ue; in secondo luogo, perché nel Dl non erano previste sanzioni specifiche per i trasgressori.
Anche per i mezzi più piccoli – Questi progressi sul fronte della sicurezza, comunque, dovrebbero essere applicati, in un secondo momento, anche ai motocicli di cilindrata inferiore, per i quali, finora, è previsto solo come facoltativo il sistema di frenata integrale (Cbs). Nonostante alcuni costruttori inizino a proporre l’Abs anche in questa fascia di mercato, per questi mezzi la Commissione europea ha tempo fino al 2019 per presentare una relazione costi-efficacia, e poi stabilire se rendere, o meno, la dotazione obbligatoria.
Emissioni nocive – La questione dell’inquinamento, voce che comprende anche quad e minicar, prescrive invece che l’omologazione Euro 4 sia estesa alle moto dal 2016 e ai ciclomotori dal 2017, per poi passare, dal 2020, allo standard Euro 5. Anche in questo caso, quindi, ci dovrebbe essere abbastanza tempo per tutti gli aggiornamenti del caso, consentendo alle Case di adeguare la propria gamma progressivamente e senza pesare troppo sui bilanci, in un momento così difficile per il mercato.
André Rossi
18/12/2012 – 12.03