Autostrade: Al via i rincari al casello
Con il 1° di gennaio è scattato l’aggiornamento delle tariffe che interessa tutta la rete autostradale italiana. E come stabilito per legge una piccola quota andrà a beneficio dello Stato.
In questi primi giorni dell’anno, secondo quanto stabilito dalla legge n.122/2010, sono scattate le nuove tariffe per la rete autostradale italiana. Come espressamente dichiarato nell’articolo 1, i prezzi includono 6 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e 18 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5, che andranno a beneficio dello Stato a titolo di integrazione chilometrica.
Le “controllate” – Per quanto riguarda le concessionarie controllate, il Raccordo Autostradale Valle dAosta e la Tangenziale di Napoli, le cifre saranno adeguate in base ad alcuni criteri precisi: l’inflazione programmata, la componente di riequilibrio, il fattore di remunerazione degli investimenti e il fattore qualità. È scaduta, invece, la concessione per la Società Autostrade Meridionali, che dovrà quindi lasciare invariati i prezzi al casello, mentre la Società Traforo del Monte Bianco, regolamentata in modo differente per via degli accordi bilaterali Italia-Francia, ha stabilito un aumento pari al 5,01% complessivo.
In dettaglio – Gli automobilisti più colpiti, alla fine, saranno quelli che attraversano il Passante di Mestre e coloro che percorrono il raccordo della Valle DAosta, con un rincaro pari, rispettivamente, al 13,55 e al 14,44%. Più o meno nella norma le altre, con in testa la Torino-Savona (+7,56%), seguita dallautostrada ligure-toscana che arriverà a sfiorare il 4% (3,93 per la precisione) e dallautostrada dei Fiori (3,7%). Completano il quadro Autostrade per lItalia (3,47%) e lAutostrada dei Parchi (2,24%). Quella meno toccata sarà l’Autostrada del Brennero, con aumenti nell’ordine dell’1,21%.
André Rossi
03/01/2013 – 17:29