Nel 2012 sono stati immatricolati 1.402.089 veicoli contro i 1.749.739 del 2011, in calo del 19,9% rispetto al 2011. Questo dato, peraltro, ci riporta indietro al 1979.
Anche il mese di dicembre 2012 è stato molto negativo, con il 22,5% di immatricolazioni in meno rispetto allo stesso mese del 2011.
Anno Chiuso – Si è così chiuso un anno molto negativo per l’auto. La fortissima pressione fiscale e i rincari generalizzati (l’ultimo, di qualche giorno fa, ha riguardato i pedaggi autostradali) hanno portato a un drastico calo delle immatricolazioni in tutto il 2012 anche se le Case hanno fatto di tutto, con grandi promozioni e offerte, per cercare di risolvere la situazione. A soffrire è stato soprattutto il settore dei veicoli di lusso a causa dell’introduzione del superbollo, che ha portato alcuni marchi a perdere anche il 70% rispetto al 2011.
Federauto, l’associazione dei concessionari italiani, vede un 2013 ancora in calo, prevedendo che verranno immatricolati, complessivamente, circa 1.330.000 veicoli.
Gli italiani – A causa della crisi economica, gli italiani stanno modificando le abitudini di consumo. In questo 2012 molti hanno iniziato a usare meno l’auto, fino ad arrivare all’estremo gesto di venderla senza acquistarne una nuova. Questo ha significato minore consumo di carburante, minore gettito IVA per l’erario e un generale depauperamento di tutta la filiera automobilistica italiana (si sono acquistati meno ricambi, meno accessori, meno servizi di manutenzione per il veicolo). Male anche il settore dei veicoli industriali (dimezzato) e la scure caduta sulle vetture aziendali: la deducibilità dei costi è passata dal 40% al 20% (mentre in Europa chi acquista una vettura aziendale può scaricare il 100%).
Quote – Sul fronte delle quote complessive di mercato, nel 2012 il 53,4% delle nuove immatricolazioni ha riguardato auto turbodiesel, il 33,2% la benzina. I carburanti alternativi hanno prodotto una quota complessiva del 9,2% per quanto riguarda il GPL (+128,5% sul 2011) e il 3,8% per il metano (+40%)
I risultati del mese di dicembre – Il Gruppo FIAT ha perso complessivamente il 20%, il Gruppo Volkswagen il 31%, il Gruppo General Motors il 43%, Ford il 33%, il Gruppo Renault il 5,7%, il Gruppo Hyundai il 5%, il Gruppo BMW il 18,4%, il Gruppo Toyota il 14,7% (trascinato dal crollo di Lexus a -42%), il Gruppo Nissan il 27%. Tra i Gruppi cresce solo Jaguar – Land Rover (+16%) grazie all’ottimo risultato di Land Rover (+25,82%).
All’interno di queste performance sono da segnalare il -44% di Seat (impegnata in un difficile rilancio del marchio), il -36% di Volkswagen, il -47% di Opel, il -32% di Mini, il -40% di Jaguar e il -32% di Porsche.
Il calo generalizzato ha riguardato anche le giapponesi: Honda -44%, Subaru -21%, Mitsubishi -56%, Daihatsu (-76% ma il marchio non è più ufficialmente presente sul mercato italiano).
Tra i casi più lampanti, Great Wall: a dicembre 2011 il marchio cinese vendette 788 veicoli. Lo scorso mese di dicembre 0.
Alvise Seno
07/01/2013 – 17:14