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Slittano gli incentivi per auto ecologiche

 La legge di conversione del decreto sulle “Misure urgenti per la crescita del Paese” prevedeva l’emissione di nuovi incentivi che sarebbero dovuti entrare in vigore a inizio anno. Ma il tutto è stato rinviato a data da destinarsi.

 Sembrava cosa fatta quando era stata emanata la legge (7 agosto 2012 n. 134) di conversione del decreto (22 giugno 2012 n. 83) recante “Misure urgenti per la crescita del Paese”. Ma alla fine sono scaduti i termini e il Governo tecnico ha deciso di modificare la norma.

 La norma in dettaglio – La scorsa estate, in pratica, erano stati stanziati 140 milioni di euro (di cui circa il 70% riservato a imprese e a mezzi della pubblica amministrazione) per le auto elettriche, ibride, a Gpl e a metano di nuova immatricolazione, purché avessero emissioni al di sotto dei 120 g/km. Il triennio di riferimento era quello compreso tra il 1º gennaio 2013 e il 31 dicembre 2015. La legge per gli incentivi, però, necessitava di un successivo decreto attuativo da approvare entro 60 giorni dall’entrata in vigore. Ma la firma del ministro Corrado Passera non è mai arrivata.

 Rinvio senza data – Sostanzialmente il Governo Monti ha rimandato l’approvazione del decreto modificandone il testo. Infatti, il comma che specificava la data d’inizio e quella di fine è stato modificato e ora recita: “Il contributo spetta per i veicoli acquistati e immatricolati a partire dal trentesimo giorno successivo allentrata in vigore del decreto attuativo e il 31 dicembre 2015″. In pratica non è dato di sapere quando (e se) questa benedetta firma verrà apposta, anche perché è impossibile prevedere, con le imminenti elezioni, quali azioni saranno intraprese in questo e in altri campi dal nuovo esecutivo.

 Fondo ridotto – Cambiare il testo della norma, però, non è stato l’unico intervento della maggioranza, che ha pensato bene, già che c’era, di ridurre la cifra inizialmente stanziata. Così, ammesso che il decreto venga approvato, i 50 milioni previsti per il primo anno sono diventati 40, e i 90 milioni per i due anni successivi sono diventati 70. Almeno per il momento, quindi, il mercato dell’auto resta totalmente senza “riforme”, in un momento in cui la crisi sta già stritolando il settore, come dimostrano gli ultimi dati di mercato: il 1.402.089 immatricolazioni del 2012, infatti, è un dato che ci riporta indietro agli stessi livelli del 1979.

André Rossi
07/01/2013 – 18:21

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