Una caduta incessante anche per il mese di novembre; è questo il dato che che ha diffuso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pubblicando i dati ufficiali del mercato delle autovetture.
Il copione del “dramma” purtroppo non è cambiato e a novembre si registra un disastroso -20,1% con appena 106.491 auto immatricolate. Jacques Bousquet, presidente dell’Unrae, sottolinea come il problema di fondo siano soprattutto le famiglie che rinunciano all’acquisto di una nuova vettura, nonostante le politiche commerciali messe in campo da tutti i costruttori. D’altronde la contrazione dei consumi di quest’anno (che equivale a -3,6%) sembra essere la più pesante dal dopoguerra e per le famiglie si è ormai arrivati al quinto anno di riduzione del reddito reale. Se a ciò si aggiungono i crescenti costi di gestione dell’auto che comportano tasse, assicurazioni, carburanti, pedaggi autostradali, parcheggi, diventa difficile ipotizzare l’acquisto di una vettura nuova e la consequenziale ripresa del mercato.
“Il mercato dell’auto di novembre, sotto il profilo dell’acquirente, – continua Bousquet – conferma le ormai radicate difficoltà dei privati, in calo nel mese del 21,2%, con 70.420 unità. In questo scenario di difficoltà, le Case estere giocheranno tutte le carte più favorevoli per i loro clienti: nuovi modelli, value for money, agevolazioni promozionali e finanziarie”.
Una situazione che “favorisce” il gruppo Fiat che, a novembre, ha consegnato 31.666 vetture e ha contenuto la flessione al 16,60% con una quota che risale dal 28,49 al 29,74 percento. Dall’inizio dell’anno le auto del Lingotto immatricolate sono state 389.849 (-19,46%) e la quota è cresciuta dal 29,56 al 29,65 percento. Per il gruppo torinese, tuttavia, qualche soddisfazione arriva anche dall’Italia, con i premi internazionali assegnati agli stabilimenti di Pomigliano e Termoli per le fabbriche di eccellenza.
Per quel che riguarderà il 2013 le prospettive non sono ancora rosee. In assenza di concreti interventi a sostegno della capacità di spesa delle famiglie, del rilancio dei consumi e soprattutto considerato che in Italia il mercato dell’auto registra circa il 50% delle vendite nei primi cinque mesi dell’anno, persi i quali è molto difficile poter recuperare, le immatricolazioni rischieranno di scendere sotto i valori di quest’anno.