Santiago del Cile ha accolto in pompa magna l’arrivo del rally più famoso al mondo, la Dakar, che da alcuni anni si corre in Sud America e non più in Africa, per motivi legati alla sicurezza dei concorrenti.
Risultato scontato dicevamo, poiché sia nella categoria auto che in quella moto, il vincitore assoluto è risultato essere un pilota francese, Despres nelle due ruote e Peterhansel nelle quattro ruote; senza nulla togliere a questi due campioni, l’attenzione della direzione Gara si è concentrata su di loro, aiutandoli con penalità assegnate agli avversari, nei momenti più difficili della competizione, una conferma in più che la Dakar è fatta dai francesi per i francesi.
Ad ogni modo, a parte l’aspetto di favori personali ai concorrenti d’oltralpe, il rally è stato davvero fantastico, con una selva di concorrenti provenienti davvero da ogni parte del mondo, dagli USA alla Cina, dal Sudamerica all’Europa, alla Russia rappresentando quasi tutti gli stati del pianeta.
La selezione è comunque iniziata dalle prime tappe del Rally, infatti i ritiri eccellenti si sono presentati sin dall’inizio, come ad esempio è accaduto al campionissimo Sainz, al volante di un buggy della scuderia Qatar Red Bull, seguito a pochi giorni di distanza dal compagno di squadra Nasser Al Attyah protagonista sino a quel momento di una splendida gara, con vittorie di tappa; è stato peò tradito dalla “gioventù” del suo veicolo e dalla rottura del semiasse posteriore destro.
Il dominio Mini, comunque è stato inconfutabile, infatti quasi tutte le tappe sono state vinte dai bolidi teutonici, con qualche rara puntata degli “intrusi” Gordon o Chicherit che hanno interrotto la supremazia Mini per qualche tappa. Nella grande squadra tedesca sono partite 7 veicoli ed uno solo, quello bianco del polacco Holowciz, si è capottato causando delle lesioni al pilota ed il conseguente ritiro.
La Dakar non è solo Mini, concorrenti alla guida di veicoli 4×4 erano moltissimi alla partenza da Lima, 459 esattamente, purtroppo nessun italiano è giunto al termine della gara sudamericana per problemi di vario genere. Giampaolo Bedin ha dovuto arrendersi già alla prima tappa per la rottura del motore; il team Tecnosport ha schierato al via l’intera famiglia Cinotto con 3 veicoli, due dei quali hanno dovuto abbandonare per problemi tecnici mentre il terzo Cinotto, navigato da Maurizio Dominella è stato escluso dalla gara proprio all’ ultima tappa; una vera beffa per il nostro portacolori.
Molto bene invece nella categoria Camion, il risultato di Claudio Bellina alla guida di un Ginaf, con i colori Italtrans, così come eccellente è stato il risultato del Team capitanato da Giulio Verzelletti che ha portato a Santiago tutti e tre gli Unimog iscritti in gara e regolarmente partiti da Lima il 5 gennaio.