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Chevrolet Corvette Stingray: Settimo sigillo

 Il nome iconico Styngray caratterizza la settima generazione della Chevrolet Corvette. Una sigla che riporta agli Anni 60 e 70, sinonimo di altissime prestazioni nel puro stile delle migliori muscle car americane.

 Ma “l’operazione Stingray”, tanto per dirla in un linguaggio alla Ian Fleming, non è affatto dettata dalla nostalgia bensì evidenzia le performance più alte in assoluto nella storia della Corvette. L’ultima nata infatti, presentata in questi giorni a Detroit, vanta l’inedito propulsore LT1 6.2L V8 erogante rispettivamente 450 CV e 610 Nm di potenza e coppia massime. Quanto basta ad assicurare un tempo inferiore ai 4 secondi nell’accelerazione 0-100 km/h, nonché la velocità di punta stimata in ben oltre 300 km/h.

 Il nuovo propulsore, caratterizzato dal manovellismo a croce secondo la tradizione yankee, ha l’iniezione diretta di benzina e l’Active Fuel Management che tramite un costante monitoraggio dei parametri motore aiuta a risparmiare carburante. Sul fronte della trasmissione, ferma restando la trazione posteriore, la scelta è tra un cambio automatico a 6 velocità e un sistema manuale a 7 rapporti. Quest’ultimo, caldamente consigliabile ai veri guidatori sportivi, ha l’Active Rev Machting che anticipa la selezione della marcia in scalata, sincronizzando automaticamente il regime di rotazione motore e favorendo innesti impeccabili.

 Per quanto concerne le sospensioni, come sempre gli addetti al progetto Corvette hanno scelto il meglio, ovvero i doppi triangoli sovrapposti sia all’avantreno sia al retrotreno. Inoltre, gli ammortizzatori sono a regolazione elettronica mediante il Magnetic Selectiv Ride Control. A richiesta vi è il Performance Package Z51 che comprende differenziale autobloccante, lubrificazione a carter secco, raffreddamento integrale dei freni e della trasmissione e uno specifico pacchetto aerodinamico. In particolare il carter secco assicura costantemente l’approvvigionamento di olio al propulsore anche nelle sollecitazioni dinamiche estreme. Fattore tutt’altro che di secondaria importanza per una vettura capace di raggiungere (e superare) 1g di accelerazione laterale.

 La riduzione del peso rientra senz’altro nel feedback che i progettisti Chevrolet si sono dati nel delineare la nuova Corvette, ragion per cui il telaio è in alluminio e la carrozzeria utilizza largamente materiali compositi. Conseguentemente, aspetti come tenuta di strada, stabilità e maneggevolezza non dovrebbero essere distanti più di tanto rispetto alle supercar europee. Da queste ultime, al contrario, l’iconica sportiva della General Motors ha “ancora da imparare” in termini di stile degli interni. A tale riguardo, infatti, nonostante abbondino finiture in pelle e inserti di carbonio l’aspetto permane troppo minimalista, ma questo aspetto è anche ciò che spesso piace a chi ama le auto americane.

 Quanto all’esterno il fascino non si discute, ma una domanda sorge spontanea: “non trovate anche voi che la Corvette Stingray abbia doti di originalità “altalenanti” rispetto alle precedenti C5 e C6?”

Gianmarco Barzan
15/01/2013 – 18:21

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