In realtà non si capisce (come difficilmente si sia compreso in passato) la vera ragione di esistere del modello. Una Golf allungata che fa il verso alla sorella maggiore non ha mai avuto grandi attributi di successo.
Ci chiediamo come mai il Gruppo Volkswagen sappia produrre opere darte automobilistiche per poi appiattirsi in queste versioni discutibili. Ha le qualità della Golf e le tecnologie, ma perché appiattirsi rispetto alla sorella maggiore Variant che ha già tanto da dare? Prezzi? discutibile, dipende dalle versioni. Charme? No è più intrigante la sorella vera Variant. Forme? Quelle della Golf si neutralizzano subito solo le ruote anteriori. Il punto è che allestero quasi piace.
I progettisti hanno cercato di esprimere i concetti proprie della compatta di Wolfsburg ma nell’ottica di opportunità ampliate rispetto alla versione berlina. Avranno dovuto sudare sette camice.
Da qui in poi i volumi sono stati rivisti per creare un ampia zona di carico posteriore. In coda sono nuovi i fari, più grandi, e una nuova forma della parte centrale del portellone e del paraurti: sul modello due volumi perfino la targa si trova sul paraurti, nel caso della Golf Variant questa è integrata nel portellone.
Rispetto alla generazione precedente della versione Variant il passo è aumentato di 6 cm (da 2.578 a 2.637 mm) e al confronto con la Golf MK7 due volumi la lunghezza complessiva è maggiore di 30,7 cm, praticamente un vagone raffazzonato. La Golf Variant è lunga 4.562 mm ma dedica ampia attenzione al vano di carico.
Rispetto al modello precedente la capacità del bagagliaio è passata da 505 a 605 litri (fino allo schienale dei sedili posteriori). Abbattendo i sedili, la capienza aumenta fino a 1620 litri (contro i 1.420 litri della precedente generazione della Golf Variant) e crea un vano di carico lungo 1.831 mm.
Alvise Seno
08/03/2013 – 17:33