Motore Renault V6 Turbo F1: Ritorno al futuro
Il prossimo anno la Formula 1 passerà dagli attuali motori V8 aspirati 2.400 cc alle unità V6 1.600 cc turbo, coadiuvate da propulsori elettrici. La Renault Sport F1 vuole giungere “in perfetto orario” a questo importante appuntamento, tant’è che da pochi giorni ha cominciato a far girare al banco il proprio motore V6 sovralimentato, la cui presentazione ufficiale avverrà a giugno.
“Amori che ricompaiono” – Per la Casa della Règie il turbo significa il ritorno ad un “vecchio amore”, in quanto Renault fu la prima a introdurre questa soluzione in Formula 1 nel lontano 1977. Cominciò così un’era entusiasmante per la massima formula, con potenze che al culmine dello sviluppo raggiunsero i 1.300 CV nelle qualifiche. Però nel 1989 i turbo vennero banditi dal “Grande Circus”; nessuno fino a qualche anno fa avrebbe scommesso un solo centesimo sul loro ritorno in auge.
Fare di necessità virtù – Nel 2014 le monoposto di Formula 1 dovranno mantenere le potenze attuali, riducendo nel contempo di circa il 40% i consumi di carburante durante una gara. Conseguentemente, come avviene su larga scala per i motori di serie, si è optato per un radicale downsizing riducendo di un terzo la cilindrata rispetto ad ora, nonché adottando la sovralimentazione con un singolo turbocompressore. A tutto questo si aggiunge l’iniezione diretta di benzina in camera di combustione, altra soluzione usata sulle auto di tutti i giorni; una sorta di travaso tecnologico all’inverso dalla strada alla pista. Infine, ad assicurare un overboost di potenza (circa 160 CV) sono chiamate in causa due unità elettriche.
V6 Turbo contro V8 aspirato: le differenze principali – Fedele al regolamento che entrerà in vigore in Formula 1 nel 2014, il nuovo propulsore Renault è un V6 a 90° di 1.600 cc con 24 valvole complessive, iniezione diretta di benzina, sovralimentazione mediante turbocompressore singolo e un peso di 155 kg senza l’accumulatore d’energia. La potenza massima è di circa 650 CV, ai quali vanno aggiunti i 160 CV erogati dalle due unità elettriche; il regime massimo è di 15.000 giri/min.. A titolo di confronto, l’attuale motore Renault RS 27 è un V8 a 90° aspirato di 2.400 cc con 32 valvole complessive, iniezione indiretta di benzina e peso di 95 kg. Il picco di potenza è di 750 CV, mentre il regime massimo è pari a 18.000 giri/min..
Un laboratorio per il futuro – Negli Anni 80 l’impegno della Renault in Formula 1 ebbe positivi effetti sui motori di serie, come dimostra l’introduzione del turbocompressore sulla 18 berlina, la Fuego e la 21 2 Litri Turbo. Si trattava di propulsori affidabilissimi, capaci di ottime prestazioni e in grado di limitare al massimo il ritardo di sovralimentazione (il tipico turbo lag); tutte peculiarità mutuate dall’esperienza nelle corse. Per Renault, il continuo travaso tecnologico dalla F1 alla strada è proseguito con successo anche con l’avvento dei propulsori aspirati, fino ad arrivare all’attuale V8 RS 27. Con il ritorno del turbo in Formula 1 c’è da scommettere che le prossime Renault di serie continueranno a far tesoro di questa preziosa esperienza, magari associando anch’esse propulsori sovralimentati a unità elettriche.
Gianmarco Barzan
25/03/2013 – 12.43
Motore Renault V6 Turbo F1: Ritorno al futuro
Il prossimo anno la Formula 1 passerà dagli attuali motori V8 aspirati 2.400 cc alle unità V6 1.600 cc turbo, coadiuvate da propulsori elettrici. La Renault Sport F1 vuole giungere “in perfetto orario” a questo importante appuntamento, tant’è che da pochi giorni ha cominciato a far girare al banco il proprio motore V6 sovralimentato, la cui presentazione ufficiale avverrà a giugno.
“Amori che ricompaiono” – Per la Casa della Règie il turbo significa il ritorno ad un “vecchio amore”, in quanto Renault fu la prima a introdurre questa soluzione in Formula 1 nel lontano 1977. Cominciò così un’era entusiasmante per la massima formula, con potenze che al culmine dello sviluppo raggiunsero i 1.300 CV nelle qualifiche. Però nel 1989 i turbo vennero banditi dal “Grande Circus”; nessuno fino a qualche anno fa avrebbe scommesso un solo centesimo sul loro ritorno in auge.
Fare di necessità virtù – Nel 2014 le monoposto di Formula 1 dovranno mantenere le potenze attuali, riducendo nel contempo di circa il 40% i consumi di carburante durante una gara. Conseguentemente, come avviene su larga scala per i motori di serie, si è optato per un radicale downsizing riducendo di un terzo la cilindrata rispetto ad ora, nonché adottando la sovralimentazione con un singolo turbocompressore. A tutto questo si aggiunge l’iniezione diretta di benzina in camera di combustione, altra soluzione usata sulle auto di tutti i giorni; una sorta di travaso tecnologico all’inverso dalla strada alla pista. Infine, ad assicurare un overboost di potenza (circa 160 CV) sono chiamate in causa due unità elettriche.
V6 Turbo contro V8 aspirato: le differenze principali – Fedele al regolamento che entrerà in vigore in Formula 1 nel 2014, il nuovo propulsore Renault è un V6 a 90° di 1.600 cc con 24 valvole complessive, iniezione diretta di benzina, sovralimentazione mediante turbocompressore singolo e un peso di 155 kg senza l’accumulatore d’energia. La potenza massima è di circa 650 CV, ai quali vanno aggiunti i 160 CV erogati dalle due unità elettriche; il regime massimo è di 15.000 giri/min.. A titolo di confronto, l’attuale motore Renault RS 27 è un V8 a 90° aspirato di 2.400 cc con 32 valvole complessive, iniezione indiretta di benzina e peso di 95 kg. Il picco di potenza è di 750 CV, mentre il regime massimo è pari a 18.000 giri/min..
Un laboratorio per il futuro – Negli Anni 80 l’impegno della Renault in Formula 1 ebbe positivi effetti sui motori di serie, come dimostra l’introduzione del turbocompressore sulla 18 berlina, la Fuego e la 21 2 Litri Turbo. Si trattava di propulsori affidabilissimi, capaci di ottime prestazioni e in grado di limitare al massimo il ritardo di sovralimentazione (il tipico turbo lag); tutte peculiarità mutuate dall’esperienza nelle corse. Per Renault, il continuo travaso tecnologico dalla F1 alla strada è proseguito con successo anche con l’avvento dei propulsori aspirati, fino ad arrivare all’attuale V8 RS 27. Con il ritorno del turbo in Formula 1 c’è da scommettere che le prossime Renault di serie continueranno a far tesoro di questa preziosa esperienza, magari associando anch’esse propulsori sovralimentati a unità elettriche.
Gianmarco Barzan
25/03/2013 – 12:43