Il mercato dell’auto in Italia chiude il mese di febbraio con 108.419 nuove immatricolazioni. Si tratta del 17,4% in meno rispetto a febbraio 2011. L’anno scorso, a sua volta, il mercato aveva perso il 18,6% rispetto al 2010.
Questione di incentivi – Secondo l’analisi dei dati, il mix di nuovi acquisti pone i privati al 64,7% della rappresentatività totale, in flessione del 15,8% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nello stesso mese le società perdono il 16,6% ed il noleggio fa peggio del mercato complessivo, segnando una flessione del 23% (probabilmente in attesa del varo degli incentivi per le auto a basso impatto ambientale, previsto per la metà di marzo).
Il dato relativo alle alimentazioni rivela che gli italiani stanno modificando le propensioni all’acquisto: auto a benzina e gasolio stanno calando notevolmente (rispettivamente -25,7% e -19,5% nel mese di febbraio), a vantaggio di quelle a GPL e metano, in crescita del 39,7% e del 15,4%. Sono in forte crescita anche le vetture ibride (+213%) grazie all’aumento dell’assortimento di modelli.
Il primo bimestre del 2013 ha così totalizzato 222.406 nuove vetture, una perdita del 17,3% che vale circa il doppio della media europea.
Serve pensarci – Il voto delle elezioni politiche appena concluso non sembra lasciare, almeno fino a che non sarà insediato il nuovo Governo, spiragli di ottimismo. L’auto, infatti, non è mai stata uno degli argomenti della campagna elettorale. L’eccessiva pressione fiscale sull’auto, sulle famiglie e sulle imprese continua a porre un forte freno a tutto il comparto, con ricadute pesanti su tutta la filiera.
I DATI DI MERCATO – Il Gruppo FIAT ha realizzato a febbraio una performance negativa del 16,8%. Alfa Romeo e Lancia/Chrysler perdono oltre il 38%, Jeep/Dodge oltre il 22%, Fiat riesce a contenere le perdite (-7,1%).
Il Gruppo Volkswagen perde oltre il 12%. Seat, Skoda e Volkswagen sono tutte negative (-20%, -27%, -15%) al contrario di Audi che riesce a tenere a +2,16%.
Il Gruppo Mercedes cala dell’8% (Mercedes -6,6% e Smart 11%), il Gruppo BMW del 6,1% (BMW -3%, Mini -12%), il Gruppo General Motors di oltre il 25% (Opel -20%, Chevrolet -36%).
Anche tra i Gruppi automobilistici francesi si riscontrano Performance negative: Citroen -32%, Peugeot 10%, Renault -5%, Dacia -18,7%.
L’andamento dei marchi orientali vede un andamento ormai “consolidato”: i risultati sono negativi per la maggior parte (Honda -4%, Mazda -6%, Nissan -9,7%, Subaru -16%, Suzuki -17%, Toyota -20%), con particolare riguardo per i marchi Premium (Infiniti -66%, Lexus -24%). Male Hyundai (-21,5%) ma molto bene KIA (+15,8%).
Tra i marchi Premium vanno male Ferrari (-25%), Lamborghini (-46%), Porsche (-48%). Infine, anche se si parla di numeri assolutamente insignificanti, sono degni di nota il risultato di Maserati (ha finalmente invertito un lungo trend negativo segnando, a febbraio 2013, un +80%) e di Aston Martin (7 vetture vendute contro 1 sola a febbraio 2012, realizzando così una performance del 600%).