Dall’inizio del secolo ad oggi vi è stato un grandissimo miglioramento nella sicurezza stradale. In particolare dal 2000 al 2011, ultimo anno coperto dai dati, il numero dei morti sulle strade è calato di quasi il 40% (per l’esattezza del 39,8%). Del miglioramento della situazione hanno beneficiato tutti. Vi sono però alcune categorie di utenti della strada per le quali la riduzione delle conseguenze della incidentalità è stata minore. Per i motociclisti il calo della mortalità è stato soltanto del 13%.
Le cause di questa situazione sono probabilmente da ricondurre anche a un uso più intenso dei motoveicoli dovuto alla particolare idoneità di questi mezzi ad affrontare le situazioni di congestione del traffico. Anche le difficoltà dell’economia hanno poi contribuito ad incentivare l’uso di scooter e moto che sono mezzi certamente più economici delle autovetture.
Va comunque segnalato che poco viene fatto dai pubblici poteri sia per ridurre la possibilità che si verifichino incidenti in scooter e in moto sia per renderne meno gravi le conseguenze quando gli incidenti si verificano. Nonostante le ripetute segnalazioni delle associazioni degli utenti, si continuano, ad esempio, ad utilizzare vernici per la segnaletica orizzontale che in caso di pioggia possono diventare sdrucciolevoli. Anche i dossi artificiali, giustamente collocati per ridurre la velocità, vengono spesso realizzati dalle amministrazioni locali con criteri diversi da quelli precisati dal codice della strada.
Secondo il Centro Studi Continental occorrerebbe che le amministrazioni locali tenessero in considerazione anche le esigenze dei motociclisti quando decidono di intervenire sulle infrastrutture stradali. Secondo un documento dell’Ancma (Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori), la probabilità dei motociclisti di restare uccisi per un impatto contro il guard rail è superiore addirittura di 15 volte rispetto a quella degli occupanti di un’autovettura.