Ci sono modelli che hanno fatto la storia dell’automobile e che in qualche modo sono rimasti impressi nella mente di chi li conosce o li ha posseduti. Una su tutte? La Peugeot 205 GTi che è stata la protagonista dei sogni della precedente generazione di ragazzi dal piede pesante. A distanza di 27 anni la sigla che ha fatto la felicità di tanti ragazzi torna prepotente tra le sportive del segmento B.
Rosso GTi – Il rosso che da sempre identifica la GTi è presente anche sulla versione più pepata della 208.
In linea dentro – Il guidatore è “assicurato” alla vettura da un sedile molto profilato che è stato abbassato di 1 cm nell’imbottitura della seduta rispetto alla versione standard. Poi a fare il resto la pedaliera sportiva in alluminio e il volante piccolo, con bordo inferiore tagliato e logo GTi in bella mostra oltre alla marcatura alle ore 12. Ok gli ingredienti ci sono tutti a sottolineare l’animo sportivo, passaruota allargati compresi (+10 mm all’anteriore, + 20 mm dietro); ma come si comporta su strada la piccola francesina? Noi l’abbiamo provata per le strade di Nizza in una sequenza di curve e piccoli rettilinei che hanno animato alcuni tratti del famoso Rally di Montecarlo.
In realtà però la triangolazione sterzo, sedile, pedali non è sbagliata come sembrerebbe a un primo colpo d’occhio. Il vero problema è la strumentazione che è effettivamente posta troppo in alto e che la maggior parte delle volte viene occultata dalla corona del volante. Se siete di statura compresa tra 1,75 e 1,85 circa, state pur certi che non vedrete le lancette (del tachimetro e del contagiri) a meno che non siate sopra i 50 orari e oltre i 3.000 giri; Il display nel mezzo, meglio dimenticarlo. Non rimane a questo punto che farci l’abitudine e alzare il naso verso l’alto per cercare di scorgere le info dal cruscotto, peccato.
La 208 GTi non è una sportiva cattivissima, piuttosto parleremmo di una moderna Granturismo buona per divertirsi tra i tornati o per affrontare un viaggio in tutta comodità visto che il sound (almeno all’interno) è sempre molto ben filtrato. Anche la progressione del 1.6 turbo da 200 CV sottolinea quest’idea. La potenza c’è sia ben chiaro ma la modalità con la quale viene sciorinata non è brutale come ci si aspetterebbe. La coppia di 275 Nm a 1.700 giri è buona e aiuta a usare poco il cambio ma la spinta non è da togliere il fiato. Giusto per fornire un metro di paragone (visto anche l’utilizzo del medesimo propulsore), una Mini Cooper S risulta più cattiva nel modo di erogare la potenza (ma anche più dura e scomoda nei lunghi tratti autostradali).
Per 21.950 si porta a casa una sportiva che potrete lasciare tranquillamente anche nella mani della vostra fidanzata ma che all’occorrenza saprà divertirvi se avete in mente una bella strada collinare. Disponibile solo nella variante 3 porte arriverà nelle concessionarie nel mese di maggio. Ah, sarà in vendita anche con il cambio automatico robotizzato ma seguite il consiglio, sceglietela con il cambio manuale a 6 rapporti.
Marco Rocca
08/04/2013 – 17:04