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Mercedes-Benz CLA 220 CDI – Impressioni di guida

 

 Stella filante – Non solo la configurazione coupé-berlina della Mercedes-Benz CLA affascina, con tanto di finestrini privi di cornice e tetto spiovente, ma porta anche risultati eccellenti in termini di aerodinamica. L’ultima nata della Stella a tre punte, infatti, fa segnare un cx pari a 0,23; come dire un record o quasi. Ne conseguono consumi ridotti, nonché prestazioni elevate per ogni motorizzazione e, in speciale modo, riguardo la 220 CDI da 170 CV oggetto del nostro test.

 Ispirata alla “sorella maggiore CLS” – Fin dal primo sguardo emerge come la CLA sia una sorta di CLS compatta. Ma niente paura; l’effetto “vorrei ma non posso” è scongiurato dalle proporzioni perfette, oltreché dal fatto di essere al momento l’unica coupé berlina di categoria media esistente al mondo. C’è da scommettere, in proposito, che i competitor si stiano già attrezzando per proporre qualcosa di analogo. In altre parole si ripeterebbe il modus operandi di qualche anno fa, quando la CLS irruppe nel mercato con la sua straordinaria originalità e gli avversari dovettero correre ai ripari.

 Interni ricercati – L’abitacolo riprende l’atmosfera di sportività elegante degli esterni, complice la plancia portastrumenti con cinque bocchette circolari di climatizzazione molto simili a quelle utilizzate dalla SLS. Inoltre, tutti gli inserti presentano una superficie cromata semi opaca particolarmente raffinata, ottenuta tramite un trattamento galvanico. Quanto all’abitabilità, essa è ottima davanti e più che discreta posteriormente dove la configurazione dei sedili è 2+1. In pratica il padiglione da coupé toglie un po’ di spazio in altezza ai passeggeri più longilinei, ma non è un problema trascendentale. Infine, da brava Mercedes-Benz anche la CLA mostra un livello elevatissimo di assemblaggio e, gli accoppiamenti tra le parti sono questione di decimo di millimetro.

 Impostazione tecnica – La CLA è la prima coupé berlina della Mercedes-Benz con motore trasversale, nonché trazione anteriore. Forse qualche purista del Marchio, abituato ai propulsori longitudinali e alla trazione posteriore, storcerà il naso salvo poi essere rigorosamente smentito dalla precisione di guida. L’autotelaio, infatti, prevede un asse anteriore McPherson ottimizzato e un ponte posteriore a bracci multipli. In dettaglio, le sospensioni sono composte da tre bracci trasversali e un braccio longitudinale per ruota, rendendo possibile differenziare il comportamento delle rispettive aree. Infine, sono disponibili due diversi assetti: comfort e sportivo. Quest’ultimo, presente sull’esemplare testato, presenta il corpo vettura ribassato di 20 mm anteriormente e di 15 mm posteriormente.

 Accoppiata vincente – Il propulsore della CLA 220 CDI è un 4 cilindri turbodiesel Common Rail da 2,2 litri, erogante 170 CV di potenza massima e un picco di coppia pari a 350 Nm, disponibile da 1.400 a 3.400 giri/min.. Tale unità soddisfa già la futura normativa antinquinamento Euro 6 e, per quanto concerne la trasmissione, è accoppiata esclusivamente al cambio automatico a doppia frizione 7G-DCT. Quanto alle prestazioni, se con 8”2/10 l’accelerazione 0-100 km/h non è certo da brivido, la velocità massima di 230 Km/h è rimarchevole. Dal canto loro i consumi si preannunciano contenuti. 4,5 litri per 100 km la media nel ciclo combinato. Su strada, il motore spinge con grande vigore fin dai regimi appena oltre il minimo, coadiuvato perfettamente dal cambio automatico citato poc’anzi, il quale snocciola i sette rapporti in modo veloce e praticamente impercettibile. A voler essere pignoli, selezionando l’opzione S e utilizzando i paddle solidali al volante, in scalata c’è un minimo lasso di tempo tra l’imput del guidatore e la risposta della trasmissione. Ma si tratta di un peccato veniale.

Sulle curve – Quando i monotoni rettilinei cedono il passo alle successioni di curve, si rimane favorevolmente sorpresi dalle qualità dell’assetto. In sostanza, la CLA non sembra nemmeno una trazione anteriore tanto è neutra lungo tutte le fasi della curva; la sensazione è che sia “aggrappata” all’asfalto, coadiuvata inoltre dallo sterzo diretto e preciso. Ovviamente, il sottosterzo compare se si sbaglia la traiettoria o si esagera con l’acceleratore, ma si “rientra nei ranghi” alleggerendo la pressione sul pedale destro, oppure lasciando intervenire l’ESP. Concludendo, anche in termini dinamici la CLA non ha il benché minimo “complesso d’inferiorità” rispetto alla CLS, anzi!

Gianmarco Barzan
16/04/2013 – 18:43

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