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Lamborghini 50th Anniversary – Grande Giro

 Un convoglio di 350 Lamborghini lungo 4,5 km, per 190.000 CV complessivi, è partito lo scorso 8 maggio da Milano. Ha avuto così inizio il Grande Giro Lamborghini che, in occasione dei festeggiamenti per i primi 50 anni della Casa di Sant’Agata Bolognese, ha percorso 1.200 km in quattro giorni tra valichi, statali, autostrade e centri storici italiani.

 Il percorso si è snodato tra Milano, Forte dei Marmi, Roma, Bologna e Sant’Agata Bolognese. Il Grande Giro ha rappresentato un forte tributo all’italianità e all’Emilia, a testimonianza che, nonostante la dimensione internazionale e la proprietà tedesca, la Casa del Toro mantiene salde le radici nel luogo d’origine. Questo profondo attaccamento della Lamborghini al proprio territorio ha trovato un’ulteriore manifestazione concreta. La Casa ha, infatti, devoluto il 10% del ricavato proveniente dal cinquantesimo, a favore della ricostruzione del patrimonio culturale e luoghi di culto nelle zone danneggiate dal sisma nel 2012.

Pronti, partenza, via! – Il Grande Giro Lamborghini accende i propri motori a Milano, partendo alla volta di Forte dei Marmi, tra le località più mondane della costa tirrenica e cornice delle “dorate” vacanze della borghesia italiana negli Anni 60. 270 sono i km che la parata percorre attraversando i suggestivi scenari del Parco Nazionale dell’Aveto, la Val Trebbia (definita da Ernest Hemingway tra le più belle al mondo) e sostando per il pranzo presso il Monastero di San Colombiano di Bobbio. Arrivate a destinazione le Lamborghini in tour parcheggiano nella centralissima Piazza Marconi di Forte dei Marmi, considerata il “salotto” della città. La giornata si conclude alla celebre Capannina di Franceschi, locale di bon vivant italiani e internazionali. 

Forte dei Marmi – Roma via Grosseto – La mattina del 9 maggio il Grande Giro Lamborghini lascia Forte dei Marmi per dirigersi a Roma. La capitale è raggiunta passando per la Base del Quarto Stormo dell’Aeronautica Militare a Grosseto; un binomio quello tra Lamborghini e gli aerei oggi più che mai attuale grazie alla collaborazione con Boeing.

Roma – Bologna verso il ritorno a casa – Il latrato dei V12 di Miura, Countach, Diablo, Murciélago e Aventador, il rombo del V10 delle Gallardo (numerosissime) e il sound baritonale dei V8 delle Urraco danno vita per l’ennesima volta a una sinfonia che lacera l’aria. La carovana riparte dalla Capitale in direzione Bologna, attraversando le città di Orvieto, Arezzo e San Giustino Valdarno. In serata l’arrivo nel centro di Bologna, all’insegna di un benvenuto nella prestigiosa cornice di Palazzo Re Enzo. Infine, nelle giornate del 10 e 11 maggio l’esposizione delle Lamborghini in Piazza Maggiore di Bologna, poi la partenza per Sant’Agata Bolognese dove ha sede la Casa del Toro. Qui, durante la cena di gala conclusiva del Grande Giro, viene presentata la Lamborghini Egoista, prototipo unico creato da Walter De Silva per celebrare il cinquantenario, di cui ci occuperemo in un prossimo articolo.

Da tutto il mondo nel segno del Toro – Le Lamborghini iscritte al Grande Giro provenivano da 29 nazioni diverse, con la rappresentanza più importante del Regno Unito che contava 71 auto, seguito da Italia, Germania e Svizzera (50 esemplari ciascuna), dagli USA (21 vetture) e dalla Cina (17 auto). Inoltre, erano 30 le Lamborghini moderne destinate agli ospiti e alla stampa. Citando ulteriori numeri, tra le vetture partecipanti erano presenti tre 350 GT, cinque 400 GT, diciassette Miura, otto Espada, due Jarama, sei Urraco, quindici Countach, ventuno Diablo, trentasei Murciélago e una LM002.

 Un evento indimenticabile – Grande entusiasmo ha suscitato il passaggio e la sosta nei luoghi attraversati dal tour delle Lamborghini. E’ stato un piacere osservare giovani che ammiravano la Countach, ancora oggi modernissima a quarantuno anni dalla sua nascita, persone di ogni età e ceto sociale stregate dalla moderne Aventador e Gallardo e tantissimi altri che vedevano per la prima volta in vita loro Miura, Espada, Jarama, Urraco e le 350/400 GT. E le Miura schierate davanti alla Capannina di Franceschi hanno suscitato un lampo di nostalgia per i mitici Anni 60. Ma la nostalgia non è di casa alla Lamborghini, perché la sua coerenza estrema fa in modo che passato, presente e futuro siano tutt’uno all’insegna di automobili velocissime e straordinarie.

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