Locchio dellappassionato però non potrà non notare la famosa “quadricromia” (rosso, nero, giallo e azzurro) nella parte bassa del muso chiaro richiamo alla mitica 205 Turbo 16, che vinse il Mondiale Rally nel 1985 e nel 1986, per poi prendere parte negli anni successivi anche alle massacranti Pikes Peak e alla Parigi-Dakar.
È notizia nota ormai che sul suo sedile siederà il pluricampione del Mondo Sebastian Loeb che tenterà di aggiungere al suo già ricco palmares anche la vittoria nella corsa più coraggiosa del mondo.
I tecnici francesi hanno così sviluppato una monoposto particolarmente bassa e rigida, che consenta di poter scaricare al meglio possibile tutti gli 875 cavalli del V6 biturbo che vanta stretti legami con la Peugeot 908 che vince nelle gare di endurance della Le Mans Series.
Così equipaggiata la 208 T16, dotata ovviamente di trazione integrale scatta da 0 a 100 chilometri orari nell’incredibile tempo di 1.8 secondi, con una velocità massima di soli 240 chilometri orari visto che la rapportatura del cambio è studiata principalmente per fornire grandi doti di accelerazione in uscita di curva, vero segreto per dominare questa Pikes Peak.
Loeb (che gli addetti ai lavori chiamano “il cannibale”) si è dimostrato ottimista della vettura e del lavoro svolto dai tecnici affermando che la Peugeot 208 T16 unisce i pregi di tre diverse categorie del Motorsport: la gommatura generosa di una vettura della Le Mans Series, il differenziale delle auto da rally WRC e la downforce di una Formula 1. Per chi non lo sapesse è bene ricordare che la Pikes Peak International Hill Climb si articola su un tracciato di 19,99 Km, 156 curve e tornanti con un dislivello di 1.439 m, una pendenza media del 7% con punte del 10.5%. Sono questi i numeri per chi vuole arrivare al traguardo posto a quota 4.300 e che Loeb dovrà conoscere a fondo.
Marco Rocca
14/05/2013 – 17:22