Vince Pedrosa, mentre Marquez (2°) e Lorenzo (3°) se le danno di santa ragione fino allultima curva. Quarto Valentino Rossi, ma staccato di quasi 9 secondi.
Come sempre molto atteso dal pubblico degli appassionati, anche questanno il GP di Spagna, che si disputa sul circuito di Jerez, non ha mancato di regalare emozioni forti. E il finale al cardipalma, che consente a Marquez di salire in cima alla (provvisoria) classifica piloti, ha ricordato a tutti lentusiasmante duello tra Valentino Rossi e Sete Gibernau, che nel 2005 si era concluso nello stesso modo: un contatto all’ultima curva e finale con polemiche.
La cronaca – Bastano pochi giri a Lorenzo per prendere la testa della corsa, anche a causa di un piccolo errore di Pedrosa subito al via. Valentino, per una volta partito bene, supera prima Crutchlow poi Marquez, che però subito dopo lo ripassa. E nonostante da metà gara in poi giri sugli stessi tempi dei primi, il distacco accumulato dal dottore nelle prime tornate resta incolmabile fino alla bandiera a scacchi. Pedrosa pare fin da subito avere una marcia in più: al sesto giro supera Lorenzo agevolmente e inizia la sua fuga solitaria.
Le Honda sembrano perfette e anche Marquez si fa sotto alla Yamaha del campione del mondo. Inizia una bellissima lotta, nella quale il giovanissimo della Casa dell’ala scalpita, commettendo anche qualche errore e rischiando in due occasioni alla stessa curva il contatto con il più esperto Lorenzo. Ma nonostante le sbavature riesce a rimanere incollato al maiorchino fino allultimo giro. Il primo tentativo di sorpasso va a vuoto e la Honda numero 93 finisce fuori traiettoria, venendo immediatamente riscavalcata. Tutto finito? Neanche per idea. Marc si incolla nuovamente al codino della Yamaha e allultima curva si butta dentro: dopo il contatto, Lorenzo è costretto ad allargare e lui arriva secondo, passando al comando del Mondiale.
I commenti – Che ci siano o meno similitudini fra la “spallata” di Valentino e quella di Marquez, il gran premio di Valencia ha messo in evidenza le potenzialità dello spagnolo che corre come se “non ci fosse un domani”, con voglia di vincere e un estro che ricorda molto il Rossi di qualche anno fa. Certo, le Yamaha hanno problemi di messa a punto e “pagano” ancora qualcosa in termini di prestazioni e usura delle gomme. Ma la “cattiveria” agonistica fa da sempre la differenza: basta chiederlo a Gibernau… In ogni caso, a fine gara il comportamento di Lorenzo, che ha lottato al meglio delle sue possibilità, è stato esemplare: “Non dico niente di quanto successo all’ultima curva. A caldo potrei dire cose spiacevoli. Ho sbagliato io a non ‘chiudere la porta’, ma non pensavo che dopo quell’errore Marc fosse ancora così vicino”.
Incassato il rifiuto della stretta di mano, Marquez ha dichiarato: “Nell’ultimo giro ho dato il 110%. Mi spiace per Lorenzo: anch’io al posto suo sarei arrabbiato. Ma le gare sono così e anche Rossi aveva fatto lo stesso con Gibernau”. Valentino da parte sua non è apparso preoccupato, nonostante abbia chiuso quarto a 8”914 dalla vetta e non sia mai riuscito a inserirsi nella lotta per il podio. Ma è certamente deluso: “Abbiamo provato a fare il massimo per tutto il fine settimana, ma la Yamaha scivolava più delle aspettative e con le alte temperature di questi giorni siamo stati in grande difficoltà con il posteriore. Ho un buon feeling nella seconda parte della gara, quando ho girato con i gli stessi tempi dei primi, ma nella prima non riesco a essere incisivo e quando Marquez mi ha ripassato era impossibile andargli dietro. Il quarto posto non è poi così male per la classifica, ma dobbiamo lavorare tanto”.
Prossimo appuntamento fra due settimane a Le Mans, per il GP di Francia.