Ducati Hyperstrada – supermotard tuttofare
Per diversificare l’offerta ed essere più competitivi, a Borgo Panigale hanno messo mano alla propria Hypermotard, realizzando una nuova variante più confortevole negli spostamenti a lungo raggio e ancora più versatile.
Era il 2007 quando la Ducati decise di dire la sua nel segmento delle supermotard stradali, fino a quel momento appannaggio esclusivo della KTM, lanciando sul mercato l’Hypermotard. E da quest’anno, anche per contrastare l’arrivo di Aprilia Dorsoduro e Husqvarna nuda 900, ecco il primo restyling che prevede, accanto alla più costosa e pistaiola versione SP, anche la nuova Hyperstrada. L’obiettivo di Borgo Panigale è quello di variegare la propria offerta con una via di mezzo tra una motard e un’enduro turistica, come già avviene, guarda caso, in casa KTM con la 990 Supermoto e la sua “alter ego”, la 990 SM T.
Ritocchi minimi, ma un’altra “faccia” – Nessuno stravolgimento del progetto Hypermotard ha portato alla realizzazione di questa variante stradale, ma semplici (seppur sostanziali) ritocchi che, fin dal primo sguardo, la fanno sembrare un’altra moto.
Il primo particolare che salta all’occhio è il cavalletto centrale, assente sulla sorella. Subito dopo l’attenzione si posa sui parafanghi, più lunghi, sul paracoppa sotto al motore e sul profilo, che si differenzia per la seduta allargata e abbassata. In ogni caso, per chi fossero troppi anche 850 mm da terra, è possibile ricorrere a tre soluzioni: adottare una sella più bassa, con 20 mm in meno d’imbottitura, ricorrere a un assetto specifico con corsa della forcella e del mono accorciati di 20 mm e, infine, un mix tra queste prime due opzioni, che porterebbe l’altezza a soli 810 mm.
Ovviamente sulla Hyperstrada non passano inosservati anche il parabrezza più alto, che offre una miglior protezione aerodinamica rispetto al risicato cupolino di serie sulla “motard”, e gli specchietti posti sul manubrio e non più ai lati delle manopole, soluzione mai troppo apprezzata nemmeno dai ducatisti più incalliti. Completano il quadro un bel paio di borse semirigide da 25 litri l’una, il manubrio rialzato di 20 mm e la doppia presa da 12 Volt.
Ciclistica “iper” – Come la sorella Hypermotard, anche l’Hyperstrada si presenta con un telaio a traliccio in tubi tondi d’acciaio da 34 mm, mentre l’interasse è stato aumentato fino a 1.490 mm per favorire la stabilità alle velocità autostradali. All’avantreno c’è una forcella a steli rovesciati, dietro un monoammortizzatore Sachs regolabile in estensione e precarico. E, come da tradizione Ducati, l’impianto frenante è firmato Brembo, con due dischi anteriori semiflottanti da 320 mm e pinze radiali monoblocco e un disco singolo da 245 mm dietro, con una pinza a due pistoncini. Ovviamente è disponibile il sistema Abs (disinseribile) impostabile su due livelli, che controlla anche il sollevamento del posteriore nelle staccate più estreme. Novità, infine, anche per la trasmissione: la frizione è sempre una Aptc in bagno d’olio, ma il suo comando è a cavo e non più idraulico.
Motore e intelligenzia guida – A spingere la Ducati Hyperstrada c’è il nuovo bicilindrico Testastretta 11° di 821 cc da 110 CV a 9.250 giri e 89,2 Nm di coppia massima a 7.750 giri. Di serie è disponibile il sistema Traction Control, che “sorveglia” e previene eventuali pattinamenti del posteriore secondo otto livelli standard e in base al Riding mode che si sta utilizzando (Sport, Touring o Urban). Volendo, i livelli sono tutti personalizzabili, con la possibilità di ripristinare le impostazioni iniziali tramite la funzione Default.
Prezzi – La Ducati Hyperstrada è disponibile nelle concessionarie Ducati al prezzo di 12.790 euro, con una novità importante sugli intervalli di manutenzione: la registrazione del gioco valvole è passata a 30.000 km.
André Rossi
31/05/2013 – 18:13