Salotto tuono – Per la prima volta nella storia quasi centenaria della Maserati, la nuova Quattroporte S Q4 porta al debutto la trazione integrale. Tale sistema, abbinato esclusivamente al motore V6 3.0 Twin Turbo, è in grado di mantenere il 100% della coppia alle ruote posteriori, per poi trasferire quando occorre una parte della forza all’asse anteriore. La logica “intelligente” della trazione AWD Maserati interviene garantendo alla vettura la migliore ripartizione di coppia; tutto ciò in base ai diversi tipi di fondo stradale e alla stabilità di marcia. In sostanza, il computer di bordo e la centralina AWD monitorano tutti i parametri di funzionamento del veicolo, reagendo specificamente a ogni situazione e proiettando su un apposito display la ripartizione di coppia istantanea tra i due assi.
Un V6 tutto italiano – Il nuovissimo motore V6 Twin Turbo 3.0 della Quattroporte non è, come alcuni credono, derivato dal propulsore Chrysler Pentastar, bensì frutto della progettazione congiunta tra i tecnici Maserati e i colleghi della Ferrari. E proprio la Ferrari, tra l’altro, è incaricata della produzione a Maranello, esattamente come avviene per il “fratello maggiore” V8 Twin Turbo 3.8. Da quest’ultimo il V6 riprende i valori di alesaggio e il design della camera di combustione, la medesima tecnologia relativa al controllo valvole, lo stesso approccio al sistema di sovralimentazione e il layout dell’iniezione diretta di benzina. Infine, anche gli ausiliari motore sono identici a quelli del V8 (alternatore, motorino d’avviamento e idroguida) o molto simili (pompa olio a portata variabile). Quanto ai valori prestazionali in campo, la potenza massima di 410 CV a 5.500 giri/min. assicura lo scatto 0-100 km/h in 4”9/10, nonché la velocità di punta pari a 284 km/h.
Emozioni forti garantite – Il propulsore V6 Twin Turbo ha una spinta costante e vigorosissima a ogni regime, grazie anche al ritardo pressoché nullo della sovralimentazione. I sorpassi si compiono in un batter d’occhio e, complice la progressione omogenea, sovente non ci accorge di aver raggiunto velocità elevate “in un lampo”. Inoltre, agli alti regimi il V6 Maserati “tuona come il carro di giove” in un mix tra il sound tipico del suo frazionamento, i fischi dei turbocompressori e il rauco rombo agli scarichi. Come dire qualcosa di ancor più entusiasmante rispetto al V8 Twin Turbo. Infine, il cambio automatico ZF a 8 rapporti asseconda alla grande il temperamento del motore, garantendo passaggi di marcia celeri e nel contempo morbidi. Quanto alla funzione manuale, molto apprezzabili risultano i paddle fissi al piantone e l’inibizione tanto del kick down, quanto del passaggio automatico al rapporto superiore.
Viaggiare “come sui binari” – Nella guida in curva la Maserati Quattroporte S Q4 si comporta come se i 5,26 metri di lunghezza, nonché i 1.930 kg di peso non esistessero tanta è l’agilità. Gli inserimenti appaiono ancor più veloci rispetto alla V8 Twin Turbo, grazie anche al minor peso del V6, e la precisione è massima lungo tutta la percorrenza. Il sistema AWD interviene tempestivamente quando occorre, inviando una percentuale di coppia all’avantreno e aiuta a chiudere perfettamente la curva. L’ottimo lavoro della trazione integrale è ancor più tangibile disinserendo l’MSP (il controllo di trazione e stabilità secondo Maserati), quando al pilota viene restituito il piacere di gestire al 100% i limiti della vettura. Limiti, è bene precisarlo, esplorabili solamente in pista dove, saltando sui cordoli senza tanti complimenti, si percepisce bene anche la precisione del retrotreno multilink a 5 bracci. Un layout inedito per Maserati, (rimasta fedele fino a oggi al retrotreno a quattro leve), che agisce in perfetta simbiosi con le sospensioni anteriori a quadrilateri sovrapposti. Infine, lo sterzo è diretto e un plauso va ai tecnici del Tridente che hanno optato per la servoassistenza idraulica, sicuramente più premiante in termini di feedback rispetto ai sistemi elettrici.
Linea identificabile – E’ già la seconda volta che incontriamo la Quattroporte, ma non possiamo esimerci dal confermare come la sua linea sia splendida, oltreché la più affascinante tra le generazioni del modello dal 1963 a oggi. In sostanza, da qualunque prospettiva di osservazione la berlina ammiraglia del Tridente conquista per l’eleganza innata, l’aspetto aggressivo e drammatico e una certa imponenza che indubbiamente non guasta. In altre parole la Quattroporte è di gran lunga la vettura più bella del proprio segmento ; il suo stile è dovuto alla matita di Lorenzo Ramaciotti, designer Responsabile del Centro Stile Maserati che, quando era in forze alla Pininfarina, aveva creato anche la Quattroporte precedente.
Interni curati, ma… – Il connubio tra pellami e legni pregiati rende l’atmosfera della Quattroporte degna di una bottega rinascimentale; un ambiente molto più “caldo” rispetto al grigiore di certe concorrenti tedesche, ma anche distante da bizzarrie stilistiche di una famosa competitor britannica. Gli assemblaggi risultano assai curati, merito dell’impegno e professionalità profusi dalle maestranze di Grugliasco, e non temono nessun confronto neppure rispetto alle Bentley. Un appunto però riguarda aspetti provenienti dalla ben meno nobile Chrysler 300- Lancia Thema, come il pulsante Start/Stop, la rotella di accensione fari e il regolatore in altezza degli stessi, nonché i pulsanti alzacristalli. Francamente si poteva fare di più, anche se le sinergie di gruppo sono inevitabili e, a tale riguardo, la Quattroporte condivide con la Thema pure la parte centrale del pianale (in corrispondenza dei sedili) e il sistema elettrico. Le parentele però si fermano qui; tutto il resto è squisitamente Maserati e la Quattroporte è il benchmark della propria categoria per tenuta di strada, stabilità, handling e piacere di guida in generale. Sotto questi aspetti, non ci sono BMW Serie 7, Jaguar XJ e Porsche Panamera che la eguaglino.