Citroen DS3 Cabrio Racing

  Per forti emozioni

 Al Goodwood Festival of Speed, tenutosi dal 12 al 14 luglio scorsi, la Citroen ha portato in pista la DS3 Cabrio Racing che riprende pienamente la tecnologia della versione a tetto fisso. La vettura, presentata sottoforma di concept car, pesa appena 25 kg in più rispetto alla corrispondente versione berlina. Infine, non si esclude in futuro la sua produzione in serie limitata. Ne sapremo qualcosa in più a settembre, in occasione del 65° Salone di Francoforte.

 Voglia di WRC – Esteticamente, la DS3 Cabrio Racing si distingue per la carrozzeria color grigio Moondark con texture goffrata, ruote in lega da 19” e cromature che rifiniscono i retrovisori, le maniglie e la modanatura del bagagliaio. Inoltre, spiccano la trama DS lucida a lavorazione high tech sul tetto in tela nero e il colore Carmin. Quest’ultimo riguarda pinze frenanti, coprimozzi, le ampie fasce laterali e parte della scritta e del logo. All’interno la vettura unisce con gran gusto tre materiali raffinati, ossia pelle Nappa in pieno fiore, pelle con trama DS in rilievo e Alcantara.
Più in dettaglio i sedili avvolgenti richiamano le DS sportive del passato, mentre un dettaglio di praticità è costituito dal seggiolino per bambini in pelle. Infine, il volante è sportivo a tre razze, mentre la pedaliera ravvicinata è in alluminio.

 Motore potente – Il propulsore della DS3 Cabrio Racing si affida al 1.6 a iniezione diretta di benzina turbocompresso già utilizzato dalla corrispondente versione berlina. Si tratta di un motore che ha delle brave qualità, come la progressione vigorosa e costante sin dai regimi più bassi, associata a una “cattiveria” notevole agli alti giri.
Qualità, questa, non facilmente riscontrabile sulle unità sovralimentate, per di più accompagnata nello specifico da un rombo che sa farsi apprezzare.

 La potenza massima è di 207 CV, mentre le prestazioni dovrebbero essere (il condizionale è d’obbligo) le medesime della DS3 Racing berlina: 0-100 km/ in 6”5/10 e 235 km/h di velocità massima. Ce n’è da divertirsi, insomma, grazie anche all’assetto estremamente sportivo e preciso, come abbiamo potuto notare a Goodwood da bordo pista.

Gianmarco Barzan
19/07/2013 – 17.28