MotorAge New Generation

Hyundai incrementa la capacità produttiva

In Europa arriva a 500.000 esemplari/anno.

 Grazie a un investimento di 475 milioni di euro, lo stabilimento di Izmit (Turchia) produrrà 200mila vetture l’anno.

 Nel 2014, il 90% delle vetture Hyundai commercializzate nel vecchio continente sarà prodotto in Europa.

 Hyundai Motor ha completato l’ampliamento del proprio stabilimento di Izmit (Turchia), portando così la propria capacità produttiva in Europa a quota 500.000 esemplari l’anno.

 Operativa dal 1997, la Hyundai Assan Otomotive Sanayi (HAOS) di Izmit rappresenta la struttura produttiva Hyundai attiva da maggior tempo al di fuori della Corea del Sud. Originariamente, le 60.000 vetture prodotte annualmente erano destinate a soddisfare principalmente il mercato interno: già nel 2007 però l’azienda aumentò la capacità fino a 125.000 esemplari. Il percorso di crescita non si è mai interrotto negli anni ed il miliardo di euro investito sino a oggi ha permesso di prevedere per il 2014 una produzione di 200.000 vetture – dalla rinnovata i20 di segmento B fino alla realizzazione, a partire dagli ultimi mesi dell’anno, della nuova citycar Hyundai i10. E sono ben 2.800 i posti di lavoro creati direttamente nell’impianto di HAOS e nell’indotto.

 Il successo dello stabilimento di Izmit è un pilastro nella strategia europea di Hyundai, e ha spinto l’azienda a realizzare un altro impianto nel vecchio continente, quello di Nosovice (Repubblica Ceca), aperto dal 2008. Dalle 114.000 vetture realizzate nel primo anno, la produzione è via via aumentata fino a raddoppiare pochi anni dopo, realizzando differenti linee di prodotto: ix20 (la monovolume compatta che ha proprio l’Italia come primo mercato europeo), la “famiglia” i30 (in versione 3 porte, 5 porte e Wagon) e il crossover ix35.

 Significativo come il 95% delle Hyundai vendute in Europa siano state ideate, disegnate e sviluppate in Europa.

 Hyundai dispone anche di un ulteriore stabilimento a San Pietroburgo (Russia), che produce ogni anno altre 150mila vetture – destinate principalmente al mercato russo e dell’Europa orientale.

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