MotorAge New Generation

Jaguar C-X75 Hybrid

  I segreti di un capolavoro

 La decisione definitiva è stata presa ormai da tempo; la Jaguar C-X75 Hybrid, infatti, non verrà prodotta neppure in tiratura limitatissima. In compenso la supercar di Coventry, con cinque prototipi perfettamente marcianti, rappresenta uno straordinario laboratorio di ricerca da cui attingere per i modelli futuri, sfruttandone l’esperienza nei materiali compositi e i principi della motorizzazione ibrida. Senza dimenticare, lo stile aggressivo ed elegante i cui “cromosomi” sono già evidenti sulla neonata (e ben più accessibile) F-Type.

 I motori fanno squadra – Il propulsore a benzina è collocato in posizione centrale-posteriore; trattasi di un 4 cilindri di appena 1.600 cc che riserva tuttavia piacevoli sorprese. Nel suo package tecnologico, infatti, figurano la doppia sovralimentazione mediante compressore volumetrico e turbo, nonché soluzioni fluidodinamiche in grado di minimizzare gli attriti. Il risultato è la potenza massima di 502 CV a 10.000 giri/min.; come dire un valore specifico pari a 313 CV/litro. Tale motore è coadiuvato da due unità elettriche, eroganti complessivamente 390 CV. Conseguentemente, la potenza di sistema ammonta ad 850 CV; il più alto valore mai visto su una Jaguar. Quanto alle prestazioni, la Casa di Coventry dichiara lo scatto 0-160 km/h in meno di 6”, nonché la velocità massima di 320 km/h.

 Trazione integrale – La Jaguar C-X75 Hybrid è stata realizzata in collaborazione con la Williams, realtà che ha dato un sostanziale apporto nel delineare la motorizzazione plug-in hybrid citata poc’anzi, al pari di telaio e trasmissione. Quest’ultima, contrariamente all’iconica XJ220 di fine Anni 80, sfoggia la trazione integrale permanente indotta dai propulsori elettrici. Infine, il cambio è automatico a 7 rapporti; nella modalità manuale sale di rapporto in meno di 200 millisecondi (non propriamente una prestazione da urlo).

 Downforce – A 320 km/h di velocità massima la Jaguar C-X75 Hybrid genera un carico aerodinamico pari a 200 kg. Questo eccezionale downforce si deve a una serie di accorgimenti, che vanno dalla silhouette della vettura al fondo carenato, nonché dall’accoppiata estrattore posteriore- spoiler anteriore alle minigonne. Il risultato è una stabilità notevole anche alle più alte velocità, cui contribuiscono le sospensioni a doppi triangoli sovrapposti e la sopra citata trazione integrale.

 Scocca nobile – Con la C-X75, per la prima volta la Jaguar porta al debutto una scocca in fibra di carbonio. Materiale quest’ultimo particolarmente robusto, oltreché in grado di ridurre il peso rispetto ai tradizionali acciai, e perfino all’alluminio a cui la Casa di Coventry è legata. Forse, quando la Jaguar deciderà di realizzare nuove sportive terrà conto di questa esperienza.

 Ecologica – Quando il 4 cilindri a benzina “rifugge dalla tentazione” dei 10.000 giri/min., è in grado di contenere le emissioni di CO2 fino a 89 g/km. Merito pure in questo caso dell’ausilio dei propulsori elettrici, i quali possono anche funzionare da soli “lasciando a riposo” l’unità a scoppio. A patto di tenere conto che, viaggiando full electric, l’autonomia è di appena 60 km. In conclusione, dinanzi a tutto questo ben di Dio è un vero peccato non produrre la C-X75. Sarebbe stata una rivale perfetta (e temibile) per Ferrari LaFerrari, Porsche 918 e compagnia bella.

Gianmarco Barzan
08/07/2013 – 18:45

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