Lewis stellare all’Hungaroring
Ogni pilota ha un circuito nel cuore e, dopo la vittoria di oggi, la quarta qui che lo porta a eguagliare il record di Michael Schumacher, la passione tra Lewis Hamilton e l’Hungaroring è evidente e innegabile. Un amore sbocciato nel 2007, proseguito nel 2009 e 2012 e confermato oggi, nella 28° edizione del GP d’Ungheria, che il pilota della Mercedes ha vinto partendo dalla pole, cedendo il comando solo in occasione dei pitstop. Un successo mai in discussione, grazie alla competitività della monoposto (che evidentemente si è “nascosta” nelle libere di venerdì e sabato, per dirompere in qualifica e in gara) e alla gestione perfetta delle gomme da parte dell’inglese. Già, le gomme… erano la grande incognita della vigilia, visto che la Mercedes non aveva potuto provare le nuove coperture nei test dei giovani piloti a Silverstone, “castigo” dopo i test segreti di Barcellona. Ma gli uomini in Argento hanno recuperato alla grande, portando in pista un pacchetto che si è dimostrato perfetto nelle mani di un pilota stellare. Per Hamilton questo non è semplicemente il 22° successo in carriera, il primo della stagione o il quarto-record all’Hungaroring, ma il primo del nuovo capitolo della sua vita, dopo la scommessa di passare in Mercedes.
La gara si è giocata, come di consueto, sulla strategia, con tutti i top drivers su tre soste, eccetto Kimi Raikkonen su due, secondo (per la quinta volta in Ungheria) dopo essere partito 6° e aver percorso ben 33 giri sullo stesso set di medie, riuscendo a gestirle nonostante la pressione di Vettel nelle fasi finali, con il tedesco della Red Bull Racing che, dopo aver incassato la perdita della pole per 38 millesimi, oggi si è dovuto accontentare del terzo gradino del podio, anche a causa di un danno all’ala in un contatto con la McLaren di Button. Grande gara per Mark Webber che, partito 10°, ha chiuso 4°, sollevando il piede solo quando ha capito che non sarebbe riuscito a raggiungere il compagno di squadra. Carente in qualifica (ormai consuetudine in questo 2013), la Ferrari ha peccato (stranamente) anche di passo-gara, con Fernando Alonso 5° e Felipe Massa 8°. Una delusione, visto che le temperature elevate avrebbero dovuto favorire la F138 e che solitamente la domenica Alonso è sempre riuscito a recuperare posizioni. Sesta la Lotus di Romain Grosjean, destinato a posizioni più nobili ma punito con un drive through per aver messo tutte e quattro le ruote fuori pista in uno spettacolare sorpasso su Massa all’esterno della curva 4. Ma, su un tracciato dove superare è molto difficile, il francese ha fatto vedere di che pasta è fatto in diverse occasioni, così come ha fatto Hamilton, quando per due volte è rientrato in pista dopo il pitstop dietro a Webber passandolo in entrambe le occasioni alla curva 3.
Giornata positiva per la McLaren che in Ungheria ha presentato una monoposto cambiata per il 70%, con Button 7° e Perez 9°, entrambi su una strategia a due soste. Ultimo punto per Pastor Maldonado, il primo della stagione per il team Williams, ereditato grazie al ritiro di Nico Rosberg a 4 giri dalla fine per il cedimento del motore. Una gara in netto contrasto con quella del compagno di squadra per il tedesco della Mercedes che, per un contatto alla prima curva con Massa, era scivolato in 12° posizione ed era riuscito ad arrancare fino alla 9° prima del KO definitivo. Ma, a parte il GP, adesso Rosberg si trova ad affrontare una dura realtà, ovvero Lewis Hamilton. Che è arrivato in un team nuovo, si è ambientato rapidamente e adesso dice la sua. Gerarchia? In Mercedes sulla carta non ce ne sono, ma è l’evidenza dei fatti a sancirla…
Un altro tedesco non sorride del tutto, Sebastian Vettel, che lascia l’Ungheria allungando di altri 5 punti su Alonso (adesso sono 39) e confermando la leadership in classifica, con 172 punti, contro i 134 di Raikkonen, i 133 di Alonso (sopravanzato di una lunghezza dal finlandese della Lotus) e i 124 di Hamilton, che entra nella lotta iridata. Nel Costruttori, 277 i punti della RBR, con la Mercedes a 208, la Ferrari a 195 e la Lotus a 183.
Archiviato il decimo round della stagione, per la Formula 1 arrivava il meritato break estivo, anche se per i team sarà difficile staccare la spina e non pensare alla ripresa. Perché dopo la pausa arrivano due circuiti che, sulla carta, sembrano disegnati apposta per la Mercedes: le velocissime Spa e Monza. La RBR non potrà commettere passi falsi (tipo le “cretinate” – come le ha definite Webber – capitate ieri all’australiano in qualifica) e la Ferrari dovrà assolutamente recuperare e ritrovare almeno il passo gara, per non buttare al vento una stagione. Perché prima aveva davanti solo (si fa per dire) Red Bull Racing e Lotus (nonostante le difficoltà economiche e Kimi in partenza…), adesso anche la Mercedes. A proposito di Kimi, dopo la “resistenza” di oggi a Vettel, qualcuno può credere che nel 2014 possa fare il secondo del tedesco? Helmut Marko accetterà il rischio di una coppia di piloti stellari o preferirà puntare sul remissivo e manovrabile Daniel Ricciardo? Lo sapremo nel giro di qualche settimana…
Redazione MOTORAGE
29/07/2013 – 13:21