Rosberg vince il GP delle gomme esplose
Al termine di 52 giri ricchi di tensione, è stato Nico Rosberg ad aggiudicarsi l’ottavo round di stagione, Silverstone, in Gran Bretagna, davanti a Mark Webber e a Fernando Alonso. Quello di oggi è il secondo successo stagionale per il pilota della Mercedes, il terzo in carriera.
Ma la gara non entrerà negli annali della F1 tanto per il podio o per le grandissime rimonte di Webber, Hamilton, Alonso e Massa, quanto purtroppo per i cinque pneumatici esplosi. E per il ritiro di Sebastian Vettel, quando era al comando e che riapre i giochi in ottica mondiale.
Per la cronaca, al via Hamilton ha mantenuto il vantaggio dalla pole, seguito da Vettel e Rosberg, conservando la leadership fino al giro 8, quando la sua posteriore sinistra è esplosa sul rettilineo Wellington. Due giri dopo, in uscita dalla curva 5 stessa cosa è toccata a Felipe Massa, che era passato dall’11° al 4° posto. Nel giro 15, è stato il turno della Toro Rosso di Jean Eric Vergne in avvicinamento alla Stowe, con uscita della safety car, rimasta in pista per 7 giri. Mentre tutti i team invitavano i piloti a star lontani dai cordoli, alla ripartenza Vettel ha tenuto a distanza Rosberg, seguito da Sutil, poi passato da Raikkonen, Alonso e Webber quando il tedesco è rientrato per il pitstop. Nel giro 28, altra gomma scoppiata, l’anteriore sinistra sulla Sauber di Esteban Gutierrez. E ultimo colpo di scena nel giro 42, quando Vettel ha accostato sul rettilineo principale col cambio ko, causando la seconda uscita della safety car. Gli ultimi giri sono stati al cardiopalma, con Webber (scivolato al via dalla 4° alla 15° posizione e poi autore di una splendida rimonta) a caccia della Mercedes di Rosberg, seguito da Alonso e Hamilton. Ma nel giro 46, l’ultimo brivido-gomme è toccato a Perez.
Cinque, quindi, gli scoppi (o delaminazioni, come le chiama la Pirelli) in 52 giri, più quello di ieri di Perez. Un problema reale cui va trovata in fretta una soluzione. E la colpa non è dei team che non firmano per accettare di cambiare, come ha detto Jacques Villeneuve a fine gara. Inaccettabili i rischi che si sono visti oggi in pista: queste gomme non aggiungono spettacolo alla F1 e GP come questo non divertono gli appassionati. E tantomeno i piloti.
Intanto, dopo quei mille km di test a Barcellona di “test segreto-contro-i-regolamenti-ma-condonato”, la Mercedes è un missile di guerra e non divora più le gomme (strano, vero?) ed è risalita al secondo posto nel Costruttori (171 punti), alle spalle della RBR (219) e davanti alla Ferrari (168). Nel Piloti, grazie al terzo posto di oggi (che però non riflette le reali prestazioni sul passo gara), Alonso ha ridotto il distacco da Vettel a 21 lunghezze (111 punti vs i 132 del tedesco).
E il prossimo weekend si torna in pista, al Nurburgring. Senza tempo per rimediare ai problemi e alle carenze. Con un Rosberg che smania per vincere il suo secondo GP di casa dopo Monaco e un Vettel che vorrà rifarsi del ritiro di oggi e vincere per la prima volta davanti al suo pubblico.
Barbara Premoli
Redazione MOTORAGE
01/07/2013 – 12:48