Fino a che non sarà inventato un sistema di ricarica Wireless o un efficientissimo e velocissimo sistema di ricarica (naturalmente coadiuvato da una rete di colonnine più capillare di quella di un marchio di benzina) le vetture elettriche faticheranno sempre a fare il vero e proprio boom di mercato.
Un’azienda francese, nel frattempo, mette in campo la sua soluzione: un carretto appendice, denominato EP Tender, collegato alla presa plug-in della vettura che ricarica le batterie durante la marcia.
Il carretto monitora lo stato di carica delle batterie del veicolo e, all’occorrenza, un piccolo motore da 600 cc (proveniente dalla Tata Nano) inizia la “frullare” producendo corrente elettrica che ricarica gli accumulatori.
Attualmente l’EP Tender è ancora in fase di prototipo. Il piccolo motore fornisce fino a 22 kW di potenza ma è allo studio un’unità da 900 cc in grado di arrivare a 35 kW.
Non si tratta, del resto, dell’unica sperimentazione in quest’ambito. In Germania è attiva un’altra azienda che sta lavorando a un identico progetto, denominato ebuggy, sovvenzionato dal Ministero per l’Economia e la Tecnologia della Germania. Per ora, l’ebuggy, prodotto a Stoccarda, si sta facendo conoscere in altri settori. Ha infatti vinto l’European Satellite Navigation Competition 2012. Esiste, poi, una terza azienda, Electric Motors and Vehicles Company (EMAV), che già nel 2010 pensò al dispositivo Power Regeneration Unit (PRU) basato sullo stesso principio.
Il difetto principale di dispositivi come l’EP Tender e concorrenti è che, attualmente, nessuna auto elettrica o ibrida è progettata per muoversi durante la ricarica. Nel caso in cui questo genere di prodotti riuscisse a sviluppare una propria nicchia di mercato, sarebbe comunque necessario effettuare un lavoro di conversione sull’automobile per rendere il dispositivo del carretto appendice funzionante.
Alvise Seno
29/07/2013 – 14:19