Maserati Ghibli – Arriva Diesel
Tridente inedito
Per la prima volta nella storia della Maserati, la nuova Ghibli ha in gamma un motore Diesel. Forse qualche appassionato del Marchio di Modena si “straccerà le vesti” a tal proposito, ma si tratta di una scelta inevitabile su un modello che andrà a confrontarsi con le varie BMW Serie 5, Jaguar XF e Mercedes- Benz CLS. Tutte vetture, queste, le cui versioni a gasolio rappresentano la stragrande maggioranza delle vendite. Ovviamente la Ghibli ha anche le sue varianti a benzina, costituite dall’eccellente V6 Twin Turbo 3.0 declinato in due potenze: 330 e 410 CV.
Reminiscenze storiche – La linea della Ghibli prende corpo a partire dalla calandra, ispirata alla classica Maserati A6 GCS degli Anni 50, e si estende nella silhouette slanciata per culminare nel “lato B” che richiama i coupé. Più in dettaglio, i gruppi ottici anteriori costituiscono un’evoluzione stilistica di quelli della GranTurismo (ma denotano anche “somiglianze BMW”), mentre il profilo laterale è dominato dalla nervatura che si sviluppa dalle consuete prese d’aria Maserati dietro le ruote anteriori, per terminare posteriormente. In sostanza, la Maserati Ghibli cela molto bene i suoi quasi 5 metri di lunghezza, ma a nostro personalissimo avviso ha un pizzico di fascino in meno rispetto alla nuova Quattroporte. La berlina ammiraglia del Tridente, infatti, mostra come poche altre una bellezza drammatica e al contempo priva di qualsiasi vistosità, appagando inoltre l’occhio da ogni prospettiva d’osservazione. Fattore questo che avviene sì anche per la Ghibli, eccezion fatta per il tre quarti posteriore invero un po’ troppo elaborato.
Interni curati – Diciamo subito che riguardo la scelta dei materiali e gli assemblaggi, la Maserati Ghibli non ha proprio nulla da invidiare alle sue concorrenti; molto probabilmente si tratta della migliore vettura del segmento in tal senso. In dettaglio, i rivestimenti in raffinata pelle sono profusi a piene mani, riguardando perfino il retro schienale dei sedili anteriori, e si sposano perfettamente con gli inserti in fibra di carbonio o legni pregiati a scelta. Se proprio dobbiamo muovere un appunto, questo riguarda la rotella d’accensione dei fari, i pulsanti degli alzacristalli elettrici e il bottone Start del motore, ovvero gli stessi della ben meno nobile Chrysler 300- Lancia Thema. Modello con cui la Ghibli condivide pure l’impianto elettrico, il sistema di climatizzazione e una parte insignificante del pianale. Quanto all’abitabilità, la berlina del Segmento E firmata Maserati è ottima per quattro persone, mentre l’eventuale passeggero centrale deve fare i conti con l’ingombro del tunnel di trasmissione.
Ma è un diesel? – Nel realizzare la versione diesel della Ghibli, i tecnici Maserati si sono impossessati con estrema maestria del V6 3.0 VM, già utilizzato su Chrysler 300- Lancia Thema e Jeep Grand Cherokee, rielaborandolo adeguatamente. In estrema sintesi i tecnici del Tridente, guidati da Paolo Martinelli, hanno optato per un singolo turbocompressore che ruota su cuscinetti a sfere (anziché sulle bronzine), creando inoltre specifici scarichi e gestione elettronica del propulsore. Il risultato è una potenza massima di 275 CV a 4.000 giri/min. e un picco di coppia di 600 Nm da 2.000 a 2.600 giri/min.. Conseguentemente, l’accelerazione 0-100 km/h si svolge in 6”3/10, a fronte di una velocità massima pari a 250 km/h. Al volante della Maserati Ghibli Diesel si percepisce solamente al minimo il “pulsare” del motore a gasolio, ma è sufficiente premere il pulsante Sport per cambiare letteralmente musica. A quel punto, infatti, viene azionato il Maserati active sound, un sistema che grazie a due attuatori acustici vicino ai tubi di scarico rende il rombo piacevole e corposo. In pratica, che sotto il lungo cofano anteriore alberghi un motore alimentato a gasolio, il benzinaio se ne accorgerà solo dalla scritta diesel all’interno dello sportellino del serbatoio o, tutt’al più, dal leggero e tipico olezzo (questo sì inevitabile) agli scarichi. Quanto al comportamento, il V6 Diesel spinge forte fin dai regimi oltre il minimo, raggiunge in un attimo la potenza massima ed è esente da qualunque vibrazione. Infine, solamente per il mercato italiano il 3.0 V6 Diesel è proposto anche in versione depotenziata a 250 CV; in questo caso l’accelerazione 0-100 km/h si compie in 6”7/10, mentre la velocità massima è di 240 km/h.
Curve appassionanti – Guidando la Maserati Ghibli nello scenario di bellezza mozzafiato del Chianti, abbiamo apprezzato le doti eccellenti in termini di tenuta di strada, stabilità e maneggevolezza in curva. Il merito di tutto questo è ascrivibile a molteplici fattori, a partire dalla rigidità torsionale molto alta, per continuare con le sospensioni a quadrilateri davanti e multilink dietro che sembrano “scavare” le traiettorie per quanto sono precise. Inoltre, la regolazione elettronica (optional) Skyhook degli ammortizzatori minimizza i fenomeni di rollio e beccheggio, contribuendo anch’essa alla precisione di guida, al pari della trazione posteriore e del differenziale meccanico a slittamento limitato. Quest’ultimo migliora la trazione in tutte le situazioni di guida, senza disperdere potenza qualora si decida di effettuare le derapate controllate (in pista, of course!). Il tutto è perfettamente accompagnato dallo sterzo diretto ad asservimento rigorosamente idraulico. Difetti? Nelle curve strette affrontate sportivamente emerge un lieve sottosterzo, che peraltro scompare subito senza alcun intervento del pilota.
Trasmissione “ad alta audience” – Il cambio della Ghibli è l’ universale e apprezzato automatico ZF a 8 marce, realizzato su specifiche Maserati. La funzionalità manuale è attuabile tramite la classica leva, oppure mediante i paddle in alluminio fissi al piantone (un’esclusiva di questa Maserati). Resta il fatto che, istintivamente, il più delle volte ci si affida alla modalità automatica godendosi la progressione eccellente del V6 Diesel.
Chiamale pure forti emozioni – Una volta scesi dalla versione Diesel, ci siamo accomodati sulla Ghibli con motore 3.0 V6 a benzina Twin Turbo da 330 CV. Tale propulsore è stato sviluppato da Maserati Powertrain, in collaborazione con Ferrari, e viene realizzato presso il Cavallino Rampante a Maranello. Contrariamente a quanto asserito da più parti, l’unità in questione non ha la benché minima parentela con il V6 Chrysler Pentastar, ma al contrario condivide parecchie componenti con il nuovo 3.8 V8 Twin Turbo Maserati, a cominciare dalla doppia sovralimentazione. In termini prestazionali, la vettura è accreditata di 5”6/10 nello scatto 0-100 km/h, a fronte di 263 km/h di velocità massima. Come dire non propriamente un abisso rispetto alla Ghibli Diesel da 275 CV (0-100 km/h in 6”3/10 e 250 km/h); semmai la differenza “sibaritica” a favore del V6 a benzina riguarda le pure emozioni.
Al riguardo il Twin Turbo “Made in Ferrari” è più unico che raro, esibendosi in una progressione vigorosa ma morbida ai bassi regimi, per poi trasformarsi in allungo imperioso e cattivo superati i 4.500 giri/min.. Tutto questo accompagnato da un latrato che fa palpitare forte il cuore, come il “tuono del carro di Giove”; pura orchestra meccanica che nessun dispositivo elettronico riuscirebbe a eguagliare. Come se non bastasse, l’assetto è ancor più preciso rispetto alla Ghibli Diesel non essendoci nemmeno un’ombra di sottosterzo. Evidentemente la Ghibli a benzina fa valere la perfetta distribuzione dei pesi sui due assi di 50%-50%, contro i 51%- 49% della versione a gasolio. Certo, la configurazione Diesel diventerà senz’altro la più venduta ed ha un gran motore, ma ad avviso di chi scrive la vera Maserati Ghibli ha il 3.0 V6 Twin Turbo a benzina.
Gianmarco Barzan
09/07/2013 – 19:13