MotoGP degli Usa
Marquez fa il Rossi ed espugna anche Laguna Seca
Al via dalla prima fila, il giovane spagnolo parte male. Poi si mette in caccia di Valentino e Bradl. Alla fine è primo alla bandiera a scacchi e nel Mondiale, davanti a Lorenzo e Pedrosa, che al rientro dall’infortunio hanno chiuso, rispettivamente, al quinto e sesto posto
Marc Marquez fa il bis. Dopo la vittoria in Germania, il giovanissimo campione della Honda ha replicato negli Stati Uniti con una prestazione eccezionale, giunta a coronamento di un weekend praticamente perfetto. Ed era la prima volta che lo spagnolo correva sul difficile circuito di Laguna Seca. Al secondo posto è giunto Stefan Bradl, oramai sempre più competitivo anche grazie a una Honda davvero in forma. Terzo (primo delle Yamaha) Rossi, che ha provato a resistere allo strapotere della Casa Alata, ma che alla fine ha dovuto arrendersi e, anzi, guardarsi le spalle, per il sopraggiungere dell’arrembante Alvaro Bautista.
Sorpasso fotocopia – Oramai lo spagnolo della Honda ufficiale è, a tutti gli effetti, il più accreditato erede al trono del Dottore. Dopo la “spallata” su Lorenzo a Jerez, praticamente uguale a quella di Vale su Gibernau, ieri si è verificata unaltra manovra fotocopia in pieno “Rossi Style”, questa volta con lo stesso pesarese nei panni della “vittima”: come nel corso dello spettacolare duello con Stoner, Marc ha “passato” la Yamaha numero 46 proprio al Cavatappi, tagliando terra la chicane fuori dal cordolo. “Mi copia i sorpassi, mi deve dare dei soldi, ci dobbiamo mettere d’accordo. Gli dà gusto a quel bastardo…”, ha dichiarato alla fine un sorridente Valentino, che poi ha aggiunto: “La verità è che era più veloce: ho provato a resistere, ma sarebbe stato troppo rischioso e mi avrebbe passato comunque più avanti. In ogni caso sono contento della mia gara. Sono la prima Yamaha, ho tenuto dietro Bautista e sono salito un’altra volta sul podio. Fra l’altro la giornata era iniziata nel modo peggiore con la notizia di Antonelli…”
Perché in Russia un lago ha spento Antonelli. Dramma evitabile – A questo proposito, è doveroso aprire una parentesi sul terribile incidente in cui ha perso la vita il 25enne pilota italiano in forza al team Kawasaki Go Eleven. Un evento che, pur a migliaia di chilometri di distanza (nel campionato Superbike era in calendario il Gran Premio di Mosca) ha scosso ieri il mondo delle corse anche perché, più di altri, poteva essere evitato. Terminata già sotto un pesante acquazzone la prima manche della Superbike, infatti, è bastato un giro per assistere alla fatidica caduta: con colonne d’acqua così alte e fitte da rendere difficoltose persino le immagini televisive, si è appena intravista la scivolata di Antonelli, il quale, ancora terra a bordo pista, è stato travolto dalla Honda dell’incolpevole Lorenzo Zanetti. Come avvenuto per Simoncelli era impossibile per chi seguiva riuscire ad evitarlo, ma con una fondamentale differenza: l’incidente in cui perse la vita Marco fu il risultato di una tragica fatalità, mentre qui si è deciso di correre in condizioni proibitive. “La gara di Antonelli non si doveva correre”, ha rincarato la già elevata dose di polemiche Marco Melandri. “Io stesso avevo iniziato ad alzare la mano e a chiedere la sospensione della gara di Superbike a due giri dalla fine per segnalare che c’era troppa pioggia: percorrevamo il rettilineo a metà gas. In Supersport era necessario fermarsi dopo il giro di ricognizione per evitare rischi”.
Mondiale aperto, o quasi. Tornando alla MotoGP, ora Marquez ha un vantaggio in classifica di 16 punti su Pedrosa, che ha corso in difesa con una spalla malconcia, conquistando un ottimo quinto posto, risultato ancor più inaspettato visto il pessimo andamento di prove e qualifiche. Lorenzo, invece, terzo nel Mondiale staccato di 26 punti, stavolta ha preferito non rischiare nulla dopo che la caduta nelle prove del Sachsering gli aveva piegato la placca nella spalla, e ha chiuso sesto. Alla fine, l’andamento del mondiale dipenderà molto da quanto tempo impiegheranno entrambi per tornare competitivi. In ogni caso, va sottolineato che il terzo posto di Valentino Rossi, quarto in classifica a 20 punti dal compagno di squadra e a 30 da Pedrosa, assume un significato ben diverso rispetto al GP di Germania: il pilota della Yamaha ha ottenuto il miglior piazzamento possibile su un circuito favorevole alle Honda, apparendo più combattivo e, alla fine, soddisfatto sia della propria gara sia del lavoro svolto dal suo team. Ora c’è un po’ di tempo per rifiatare e prepararsi all’ultima parte della stagione. Il prossimo appuntamento è fissato per il 18 agosto sul circuito di Indianapolis.
André Rossi
23/07/2013 – 13:28