Il volto umano di Lewis
25 agosto – A molti i social network piacciono, altri li vorrebbero bandire dalla faccia della terra, molti non hanno ancora capito lo scopo di questi strumenti. Che, come qualunque strumento, possono essere usati bene o male.
Per molti, per noi esseri umani “normali” ma anche per persone più in vista e quasi sempre sotto le luci della ribalta, diventano un mezzo per esibirsi ma anche per rivelare lati nascosti e più umani. E così molti in questi giorni sono rimasti sconcertati per un tweet lanciato da Lewis Hamilton il 21 agosto, in cui il pilota inglese, che oggi scatterà dalla pole nel GP del Belgio, comunicava ai suoi followers che il suo amatissimo bulldog Roscoe (che lo segue ai GP e gira nel paddock munito di regolare pass, rilasciato dal boss della F1 in persona, Bernie Ecclestone, che in Australia si era persino simpaticamente offerto come dog-sitter quando il pilota era in pista) è affetto da una grave polmonite e da qualche giorno è ricoverato presso uno studio veterinario. La cosa che ha scandalizzato molti è che Lewis abbia chiuso il suo tweet chiedendo una preghiera per il suo “little buddy”.
Forse in questo mondo, di questi tempi, sono molte altre le cose di cui ci si dovrebbe scandalizzare e non della sensibilità di un ragazzo, che evidentemente comincia a dare fastidio a parecchi. Di recente è stato attaccato pubblicamente anche da Murray Walker, storico telecronista della BBC, proprio perché si ostina a portare Roscoe ai GP. “Ho massimo rispetto e ammirazione per Lewis, ma il paddock non è il posto adeguato per un cane”, ha detto Walker in un’intervista al Daily Mail. “Pensate alle questioni di sicurezza. Pensate anche quanto, il sistema uditivo di un cane è infinitamente più sensibile di quello umano. Io ad esempio ho avuto l’udito distrutto dal rumore delle Formula 1. Sono assolutamente stupito che abbia avuto l’ok per portare con sé il suo cane. Chi gliel’ha consentito dovrebbe rendersene conto. E’ stata una totale follia”.
Molto rumore, quindi, attorno a un cane, che non rompe le scatole a nessuno. E sorprende che uno dei grandi della F1 perda tempo ad attaccare Hamilton per Roscoe, quando potrebbe parlare delle sue doti in pista… o del suo lato umano. Ma forse non è Roscoe a rompere le scatole, bensì il suo padrone…
P.S.: tanto per essere chiari, se mai ci fosse il solito criticone in agguato, chi scrive non è un’animalista a tutti i costi. Ma “solo” una persona che apprezza la sensibilità. E tifa per la guarigione di Roscoe…