Vettel allunga, ma Alonso c’è
26 agosto – La ripresa della stagione è sempre carica di attese e paure, un po’ come tornare a scuola. Ci si ritrova e si guarda subito a chi ha fatto bene i compiti e chi invece ha preferito poltrire…
La F1 è un po’ lo specchio della vita reale, il paddock è un piccolo mondo e nel weekend ci si è ritrovati a Spa-Francorchamps, per l’11° round della stagione. Dopo le libere bagnate e le qualifiche pure, occhi puntati al cielo anche per il GP: molti ci speravano nella pioggia (Ferrari), altri volevano che i nuvoloni tenessero (RBR)… ed è andata bene a Sebastian Vettel e al suo team, perché nei 44 giri del GP del Belgio non è caduta neppure una goccia sui 7 km di uno dei tracciati più belli, emozionanti e storici del calendario. E così, il già leader della classifica, ha allungato sugli inseguitori, con una vittoria parsa una passeggiata, eccetto il brivido al primo giro quando, partito secondo, ha subito incalzato il poleman Lewis Hamilton, per poi passarlo di potenza sul rettilineo del Kemmel. Con il successo di ieri (il 5° della stagione), il tre volte campione porta a 31 i successi in carriera, uno in meno di Fernando Alonso, autore di una gara in rimonta che ha ricompensato lui e la Ferrari della delusione in qualifica. Persino il team aveva previsto che al massimo lo spagnolo avrebbe potuto chiudere al 4° o 5° posto, ma al via è passato dalla 9° alla 5° posizione, per poi superare nei giri successivi la McLaren di Button e la Mercedes di Rosberg. Ritardando il primo pitstop, lo spagnolo è tornato in pista alle spalle di Hamilton, ma l’ha passato senza perdere tempo con una manovra da manuale (e da brivido) alla Source, con l’inglese che non ha mollato, tentando di riprendersi la posizione. Invano, perché ieri Alonso aveva non tanto la macchina, quanto la voglia di rifarsi, dopo tutte le polemiche seguite all’Ungheria.
Sul terzo gradino del podio, Lewis Hamilton, in una giornata tutto sommato positiva visto che la Mercedes non era a suo agio sul tracciato belga e il piazzamento gli consente di restare aggrappato al Mondiale. Ai piedi del podio, l’altra Mercedes di Nico Rosberg, seguito dalla RBR di Mark Webber (partito malissimo – guarda caso – e poi in rimonta finché le gomme hanno tenuto) e dalla McLaren di Jenson Button, il lizza per il podio finché non ha dovuto cambiare strategia e passare alle due soste. Settimo, Felipe Massa che ha strappato la posizione alla Lotus di Grojean (su una sola sosta) nel giro 40. A chiudere la zona punti, la Force India di Sutil e la Toro Rosso di Ricciardo (ormai pilota RBR nel 2014, anche se la cosa non è ancora stata ufficializzata).
Un successo a 360 gradi, quindi, per Vettel perché, se Alonso e Hamilton hanno portato a casa punti pesanti, lui ha allungato su entrambi ma, soprattutto, su Kimi Raikkonen, costretto al ritiro (dopo 27 sempre a punti e 38 GP al traguardo, dal GP di Germania 2009) per un problema ai freni della sua Lotus. Questa seconda parte di stagione si apre quindi nel migliore dei modi, perché il Mondiale resta apertissimo. Vettel ha 46 punti di vantaggio, ma in otto gare può succedere di tutto, come abbiamo visto in anni recenti. Degna preparazione per Monza. Sebastian ha detto che la loro macchina non andrà altrettanto bene, Lewis invece che la Mercedes potrà essere molto competitiva. La Rossa avrà una marcia in più (e non semplicemente una 7° più lunga…): ovvero i tifosi.
E chiudiamo con un sorriso: vogliamo parlare dell’improponibile tinta biondo platino sfoggiata da Vettel? Che però, a quanto pare, ha portato bene… Probabile che, prima di Monza, altri colleghi si rivolgano allo stesso parrucchiere! Bello l’abbraccio a fine gara tra Alonso e Vettel, forse il primo vero tra loro. Segno di maturità di entrambi e che Seb non solo vince, ma comincia a convincere, anche un collega ostico come Fernando. E che dire della risposta di Kimi all’ingegnere che gli diceva che c’erano problemi ai freni? “È un tuo problema, mica mio”. E chi può dargli torto? Lui guida la macchina, il resto sono cose che non lo riguardano. Non accadrà (forse), ma pensate cosa accadrebbe se nel 2014 dovesse tornare in Ferrari a fianco di Alonso…