MotorAge New Generation

BMW Concept M4 Coupé

  Tornerà a puntare sul sei

 Dimenticatevi il motore V8 4.0 aspirato dell’attuale BMW M3 Coupé, molto aggressivo agli alti regimi ma avaro di coppia ai bassi e dal sound fin troppo educato. Anche se a Monaco mantengono le “bocche cucite” in proposito, la M4 Coupé (così si chiamerà l’erede della M3) sfoggerà un inedito sei cilindri in linea TwinPower Turbo, dalla potenza stimabile in 450 CV. Come se non bastasse il nuovo motore avrà una spinta molto più consistente e uniforme rispetto al predecessore. Inoltre, il rombo si preannuncia ben più entusiasmante; basta guardare il video ufficiale diffuso dalla BMW per averne un assaggio.

Anteprima a Pebble Beach – Lo scorso 15 agosto, al concorso d’eleganza di Pebble Beach la BMW ha portato al debutto la Concept M4 Coupé che prefigura la versione di serie. Stilisticamente la vettura riprende molti dettagli tipici dei modelli BMW M, quali i quattro terminali di scarico, l’estrattore d’aria posteriore, il cofano motore con doppio “power dome”, le feritoie laterali e i paraurti aerodinamici. Inoltre, l’inedita tinta “Aurum Dust” della carrozzeria è realizzata espressamente per il modello e ne pone in risalto le forme muscolose. Certo, tale colore non è propriamente un inno all’understatement ma sicuramente la BMW proporrà sulla vettura definitiva tinte più discrete, in grado di mimetizzare la M4 con le normali Serie 4 Coupé. Degne di nota, infine, le ruote in lega da 20 pollici BMW M a cinque razze sottili, che lasciano intravedere l’impianto frenante M in carboceramica. Come dire che l’annoso problema del fading in pista di tutte le M3 è stato risolto una volta per tutte.

  Lightweight intelligente – La nuova BMW M4 Coupè definitiva potrebbe pesare qualche kg in meno rispetto all’attuale M3. La Concept esposta negli USA fa ben sperare in proposito, in virtù della fibra di carbonio CFRP riguardante tetto, diffusore, splitter frontale e perfino i terminali di scarico. In sostanza il CFRP contribuisce a ridurre il peso complessivo della vettura, abbassando inoltre il centro di gravità.

Passi obbligati – Il ritorno al motore sei cilindri in linea, utilizzato fino alla penultima generazione della M3, e il conseguente abbandono del V8 non rappresenta minimamente un passo indietro, anzi! Il ricorso alla doppia sovralimentazione, l’iniezione diretta di benzina in camera di scoppio, il termo management intelligente e gli attriti ridotti del nuovo propulsore consentiranno un rendimento nettamente migliore. E per rendimento ci riferiamo non solo alle prestazioni, comunque sostanzialmente superiori, ma anche all’elasticità di marcia e all’ottimizzazione dei consumi. In sostanza, se con l’attuale M3 V8 è necessario superare i 4.000 giri/min. per ottenere la grinta che ci si aspetta, al contrario il 6 cilindri in linea TwinPower Turbo della M4 sarà prontissimo fin dai regimi appena oltre il minimo. In fondo la stessa cosa è avvenuta con il V8 sovralimentato dell’attuale M5, assai più pronto del precedente V10 aspirato che ai regimi medio bassi costringeva ad “attaccarsi al cambio”. E a proposito di cambio, oltre al consueto sistema a doppia frizione, la M4 Coupé potrebbe annoverare un sistema manuale. Come dire, ormai una vera e propria rarità fra le supercar sportive.

Gianmarco Barzan
26/08/2013 – 14:34

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