Opel Monza Concept – Il futuro che aspettiamo?
Per il Salone di Francoforte la Casa tedesca rispolvera un nome storico per dar vita a un prototipo che vive dell’assurdità sportiveggiante, ma anche di tecnologie di ultima generazione che possono far leccare le labbra. Un assaggio di come saranno le Opel di domani
Fra le concept più interessanti al Salone di Francoforte (10-22 settembre), ci sarà anche lultima creazione della Opel, la Monza, qui presentata in anteprima mondiale. Un prototipo strano da più punti di vista, che vorrebbe anticipare le soluzioni che la Casa tedesca ha in mente per modelli del futuro, come ci ha tenuto a sottolineare Karl-Thomas Neumann.
Moderna con nome storico – La denominazione non è stata scelta a caso: era il 1977 quando la Monza venne presentata per la prima volta al pubblico (sempre a Francoforte). Allora era una sportiveggiante coupé, equipaggiata con un motore a sei cilindri, che rimase in produzione fino al 1986. Della storica Monza è ovviamente rimasto solo il nome. Loriginale design del concept odierno è una reinterpretazione in chiave moderna delle linee scultoree già viste sulla berlina Insignia. Fra le caratteristiche che saltano addosso agli ulbi oculari, lassenza sulle fiancate del montante centrale è una soluzione estetica ma quasi, anche funzionale: dovrebbe infatti favorire anche la visibilità a chi guida e la luminosità nellabitacolo.
Una sportiva per tutti i giorni – Non bisogna, però, lasciarsi impressionare dal suo look esagerato (è alta solo 1,31 metri), perché la Monza offre anche una buona accoglienza ai suoi occupanti, riesce perfino a coccolarli con i suoi 4 metri e 69 di lunghezza; e considerando che resta pur sempre una coupé la Casa dichiara un vano di ben 500 litri. Le portiere sono soltanto due, ampie, cattive, quasi assurde, che danno contemporaneamente accesso ai posti anteriori e posteriori aprendosi come fossero ali di gabbiano. Poi, una volta dentro, lattenzione viene vogliosamente richiesta dalla plancia, che da porta a porta è dominata da un display illuminato da 18 proiettori a Led: strumenti e informazioni di bordo che anche Matrix vorrebbe, oltre a quelle relative al sistema dinfotainment: proiezioni in 3D su sfondi personalizzabili, gestione a controllo vocale, ma classici comandi al volante.
Sistemi allavanguardia – Affascinante, comoda e, ovviamente, interconnessa. Al volante della Monza ci sono tre possibilità dimpostazione, per collegarsi ai sistemi di bordo o con altre persone, anche da remoto. Selezionando la prima, Me, chi guida può concentrarsi esclusivamente sulla strada, visualizzando solo le informazioni relative alla vettura ed escludendo automaticamente il proprio smartphone dallinterfaccia; con la seconda, Us, i passeggeri hanno la possibilità dinteragire con un gruppo predefinito di persone, che a loro volta saranno in grado di comunicare col sistema dinfotainment, scambiare musica, immagini e anche chattare; la terza, All, consentirà di collegarsi con tutti (social compresi) e persino condividere a piacimento il percorso scelto, inaugurando così una sorta di car-sharing istantaneo.
Flessibilità di propulsione – Fra le proprietà interessanti della Monza, figura la modularità del design, che secondo la Opel consente ampie flessibilità nella scelta del propulsore. L’optato primus è una tecnologia elettrica extended range (la stessa dellAmpera, per intenderci, ma ulteriormente evoluta): il nuovo tre cilindri turbo SIDI di 1.0 litro, infatti, sarà alimentato a metano invece che a benzina.
André Rossi
31/08/2013 – 18:23