Flussi benefici – Il concetto di aerodinamica ottimale, in tutte le sue accezioni, è stato fin dall’inizio uno degli aspetti principali nello sviluppo di M3 ed M4. I progettisti di Monaco sono riusciti a convogliare i flussi d’aria in modo da garantire la necessaria deportanza alle alte velocità, grazie all’estrattore posteriore e al layout del sottoscocca, senza dimenticare il raffreddamento dei freni. Infine, nonostante l’esasperata ricerca del downforce appena citata, entrambe le vetture assicurano un buon coefficiente di penetrazione aerodinamica (cd), avvantaggiando tanto le prestazioni quanto la riduzione dei consumi.
Peso (relativamente) contenuto – L’ago della bilancia parla chiaro: le neonate BMW M3 ed M4 fanno segnare 80 kg in meno rispetto alla generazione uscente, contenendo la massa totale sotto i 1.500 kg. D’accordo, non si tratta di un peso piuma, tuttavia il risultato è apprezzabile e si deve a materiali come la fibra di carbonio riguardante il tetto, la barra a duomi anteriore e l’albero di trasmissione. Inoltre, a contribuire alla riduzione della massa compaiono i dischi freno opzionali in carboceramica.
Quando il sei vale più dell’otto – Come annunciato in apertura, le nuove BMW M3 berlina ed M4 Coupé segnano il ritorno di un motore 6 cilindri in linea, completato dalla sovralimentazione con due turbocompressori. Non mancano, inoltre, l’iniezione diretta di benzina e la doppia fasatura variabile delle valvole (anche in alzata). Degni di nota pure il basamento del tipo “closed-deck” (con blocco cilindri in fusione) e la coppa dell’olio in magnesio, con pompe di recupero che assicurano il necessario fabbisogno di lubrificante anche nelle sollecitazioni estreme in pista. Quanto all’erogazione, il nuovo 6 cilindri si preannuncia vigoroso e lineare sin dai regimi appena oltre il minimo, con capacità di allungo fin oltre i 7.500 giri/min.. In altre parole, la pigrizia ai bassi e medi regimi del “vecchio” V8 appare un lontano ricordo, così come il sound un po’ troppo scialbo. Al riguardo il neonato 6 cilindri da (circa) 430 CV si difende molto bene; su sportive del genere “anche l’orecchio vuole la sua parte”.
Gianmarco Barzan
02/10/2013 – 18:21