GP di Gran Bretagna
Colpo di reni di Lorenzo, ma Marquez è sempre lì.
A Silverstone la Yamaha del Lorenzino scappa via, tallonato da Marc prima e, da metà gara anche da Pedrosa. Emozionante il testa a testa finale, con Jorge primo alla bandiera a scacchi.
Dopo un roccambolesco warm-up, con le cadute di Crutchlow (illeso) e Marquez (lussazione alla spalla), il GP di Silverstone, Gran Bretagna, ha offerto una delle gare più belle della stagione. A cominciare dalla partenza, nella quale Rossi, scattato dalla seconda fila col sesto tempo, fa il Pedrosa, e alla prima curva è già terzo dietro a Marquez e Lorenzo; per contro Dani fa il Valentino, parte malissimo e viene risucchiato nelle retrovie.
La cronaca – Per Jorge e Marc sembra una gara a parte, con il distacco dagli inseguitori che aumenta giro dopo giro, praticamente un grande abisso che mette in soggezione ogni inseguitore. Vale perde pian piano terreno e superato dalle altre Honda di Bradl e Bautista, mentre Pedrosa, sesto, si lancia in una sensazionale rimonta: in meno di quattro giri Dani annulla i due secondi abbondanti di distacco dai primi due e completa il solito trio. La gara procede a posizioni congelate fino a poche tornate dal termine, quando Marquez dà il via alle danze finali: sfruttando al meglio i 10 km/h che ha in più la sua Honda prova a superare Jorge, fino a questo punto praticamente impeccabile. Il botta e risposta tra i due è mozzafiato e si conclude a due sole curve dal traguardo con Lorenzo che ripassa il connazionale finito appena più largo dalla traiettoria. Pedrosa resta spettatore, mentre nella lotta per il quarto posto ecco Valentino, per l’ennesima gara in bagarre con Bautista all’ultimo giro.
Le dichiarazioni – Non sono pochi i temi emersi alla fine di questo Gran Premio del Moto Mondiale, che ha portato Marquez a consolidare il suo vantaggio sugli inseguitori nella classifica: ora comanda con 233 punti, seguito da Pedrosa con 203 e da Lorenzo, con 194. Rossi segue a distanza con 156 punti, davanti a Crutchlow con 136 (qui sei deeve essere perso nei meandri della sua mente).
Il primo tema è senza dubbio quello che riguarda Dani, capace di una andare veramente forte e autore di una rimonta impressionante, ma mai in grado di dare davvero fastidio ai rivali, un ritornello già visto più volte. Alla richiesta di spiegazioni si è giustificato così: “Al via non solo non ho potuto recuperare posizioni, ma sono addirittura stato passato da un altro pilota e ho perso tempo. Per ritornare sui primi due ho così “cotto” sia la gomma anteriore sia quella posteriore e quando sono arrivato in scia a Marquez e Lorenzo ho deciso di rallentare il ritmo per far raffreddare le coperture.
All’ultimo giro, poi, nel tentativo di passare Marc ho fatto un errore e sono andato un po’ lungo: lì è finita la mia gara”. Da parte sua Lorenzo ha dato tutto per colmare il gap fra la sua moto e le Honda, che ancora una volta hanno dimostrato la loro superiorità tecnica: “Sono molto emozionato: questo successo mi è costato tanto sforzo, sacrificio, momenti brutti. Per questo è ancora più significativo”, ha dichiarato alla fine. E ha fatto capire a Marquez che ogni volta se la dovrà sudare per batterlo.
Vale: solo un caso o il distacco si riduce? Rossi, dal canto suo, ci crede. “Oggi sono partito molto bene, anche se poi mi ha subito superato Bradl e ho faticato un po’ a ripassarlo. Alla fine sono poi andato a prendere Bautista, che ho battuto in un’altra sfida all’ultimo giro: vuol dire che mi sto tenendo allenato per quando me la giocherò con quei tre là…”, ha scherzato il pesarese. “E’ molto difficile annullare il distacco dai primi tre” – ha poi ammesso – “ma non è impossibile”. E sul problema gomme, Vale risponde senza mezzi termini: “Le gomme, alla fine, sono uguali per tutti: bisogna fare il massimo con queste. Rispetto ai tre spagnoli sono un po’ più alto e pesante, quindi stresso maggiormente la carcassa, ma è chiaro che ha ragione Lorenzo: è soprattutto una questione di moto”.
“Il quarto posto è migliore rispetto a Brno, ma è un po’ come arrivare a una festa e scoprire che non ti fanno entrare…In ogni caso, continueremo a lavorare duro e, in fondo, non siamo così lontani adesso”.
Ennesima prova del nove fra due settimane a Misano, dove Vale gioca in casa e su una delle sue piste preferite. Suona un po’ come ultima chiamata per zittire i detrattori e far vedere che, come un tempo, quella cattiveria che consente di sopperire ai problemi tecnici e che non gli è mai mancata, non è scomparsa del tutto.
André Rossi
02/09/2013 – 17:41