Quadro 350S – L’alternativa
Test Drive – Quando divertimento fa rima con sicurezza.
Quando la Piaggio presentò l’Mp3 (era il 2006) creò un nuovo segmento di mercato, quello degli scooter a tre ruote. Da allora la Casa di Pontedera non è stata la sola a credere in questo nuovo modo di concepire lo scooter.
Quadro Vehicles – L’azienda di origine italiana con sede a Vacallo, nella Svizzera ticinese, ha sviluppato un brevetto (il sistema HTS) che ha posto le basi ideali per creare un mezzo all’avanguardia, performante e sicuro e che potesse porsi al vertice del nuovo segmento che, in questo momento, vede la Francia come mercato di riferimento.
Le impressioni – Abbiamo guidato sulle strade che costeggiano il lago di Como l’ultima realizzazione della casa italo-svizzera, il Quadro 350S che sostituisce il precedente 350D lanciato nel 2011. Ma quali sono le novità del nuovo modello?
Senza dilungarci troppo, il Quadro 350S (che nella linea è identico al precedente 350D) porta in dote un nuovo motore monocilindrico da 350 cc e 27 CV, una differente strumentazione ora più visibile anche in condizioni di luce diretta (vedremo poi che non è sempre vero), una nuova taratura delle sospensioni con un settaggio meno rigido e più votato al comfort, una sella meglio rifinita e più accogliente, visto che i proprietari del modello 350D avevano lamentato un comfort non all’altezza dello scooter e infine nuovi maniglioni posteriori più ampi, aggiunti sotto consiglio delle ragazze dei proprietari del modello 350D.
Oltre che per i piacevoli (al tatto) materiali usati nell’assemblaggio, oltre alla cura con cui ogni parte è stata accostata all’altra alzando il livello qualitativo complessivo dello scooter, è stato quando siamo saliti in sella che ci ha catturati.
Le basi per entrare in sintonia con il Quadro 350S prevedono un approccio differente rispetto ai comuni mezzi a due ruote. Posto che, una volta su ci si senta a proprio agio qualsiasi sia la taglia di pantalone che portiamo grazie a una posizione di guida indovinata e mai stancante, è quando iniziano le curve che il Quadro traccia una linea netta che lo separa dalla concorrenza.
Sicuro anche quando tu non lo sei – All’inizio, il fatto di avere due ruote davanti trasmette una “non proprio immediata sintonia”, almeno per la sensazione di pesantezza dell’avantreno, quasi si facesse fatica a indirizzarlo dove si vorrebbe, e pur riuscendo nell’intento all’inizio proprio non osiamo fidarci, per paura che da un momento all’altro scappi via per la tangente.
In percorrenza di curva poi sembra che allarghi la traiettoria costringendoci a togliere gas. Qualcosa non torna.
Passano i chilometri e le curve e con esse anche le impressioni di un avantreno poco comunicativo. Impariamo a fidarci e a osare ed è proprio allora che inizia il divertimento. Realizzi così che per guidare bene devi anticipare le curve (un po’ come si fa con i SUV per le auto) e lasciare che l’avantreno disegni la traiettoria come un compasso. E allora capisci anche che il Quadro 350S piega come una moto, e tanto. Si arriva in prossimità di curva e si butta giù con tutto il nostro peso, fantastico.
La cosa bella è che una volta capito il meccanismo ti balena magicamente nel cervello il pensiero che tutto ciò si realizza nella più assoluta sicurezza, senza il rischio di scivolare per la perdita di aderenza. Foglie, acqua, brecciolino e fango non mettono in crisi il sistema sospensivo HTS (basato su uno schema molto semplice di leveraggi dentro i quali scorre olio e gas) in percorrenza di curva.
Certo, qualcuno dirà che tutto ciò sia normale avendo tre ruote, ma il Piaggio MP3 (finora il concorrente principale in attesa di provare il nuovo Peugeot Metropolis 400) non offre la stessa sensazione di sicurezza; probabilmente è più svelto nei cambi di direzione ma non altrettanto granitico al limite come il 350S.
L’impianto frenante potente con dischi da 240 mm anteriormente e (246 mm al posteriore) consente decelerazioni notevoli grazie anche all’intervento combinato tra pinze anteriori e posteriori; evitate però di azzardare staccate come quelle del “Dottore” che non porterebbero benefici se non quello di fermarvi in un fazzoletto; visto che come detto, con il Quadro 350S conviene anticipare la frenata per entrare prima in curva. Sul dritto invece si può sempre contare sulla grande protezione aerodinamica di gambe e busto. Un appunto si può muovere al parabrezza che trasmette qualche vibrazione di troppo alla massima velocità e al limitatore che taglia la potenza in modo forse troppo brusco, con un fastidioso effetto “on-off”. Dalla Casa però fanno sapere che stanno lavorando per migliorare i problemi, compresi quei fastidiosi caratteri digitali in blu su fondo nero (ma a cosa pensavano!) che ricordano la temperatura esterna e dell’acqua, praticamente invisibili di giorno e quasi fastidiosi durante le ore notturne.
Nei percorsi urbani si gode invece di un ingombro frontale minore di quello di un T-Max (ma anche del peso visto che il Quadro non supera i 200 kg) e della praticità dei vani anteriori nello scudo con tanto di presa 12V per ricaricare lo smartphone.
Oltre a ciò dimenticatevi del cavalletto nelle fasi di parcheggio visto che c’è una pratica leva (una sorta di freno a mano) che blocca la sospensione anteriore e le pinze dei freni cosi da tenere in piedi lo scooter anche in caso di forti pendenze.
Tirando le somme quindi il Quando 350S è un prodotto di grande interesse non foss’altro per il plus della sicurezza che regala anche quando si va forte e che molti scooter a due ruote si sognano. E’ assemblato bene, ha un motore brillante e in più può montare diverse misure di bauletti (realizzati appositamente) che aumentano la capienza di carico complessiva. In grigio, nero, bianco o blu, si porta a casa per 7.000 euro, soldi ben spesi.
Marco Rocca
16/09/2013 – 12:42