Quando la Piaggio presentò l’Mp3 (era il 2006) creò un nuovo segmento di mercato, quello degli scooter a tre ruote. Da allora la Casa di Pontedera non è stata la sola a credere in questo nuovo modo di concepire lo scooter.
Quadro Vehicles – L’azienda di origine italiana con sede a Vacallo, nella Svizzera ticinese, ha sviluppato un brevetto (il sistema HTS) che ha posto le basi ideali per creare un mezzo all’avanguardia, performante e sicuro e che potesse porsi al vertice del nuovo segmento che, in questo momento, vede la Francia come mercato di riferimento.
Senza dilungarci troppo, il Quadro 350S (che nella linea è identico al precedente 350D) porta in dote un nuovo motore monocilindrico da 350 cc e 27 CV, una differente strumentazione ora più visibile anche in condizioni di luce diretta (vedremo poi che non è sempre vero), una nuova taratura delle sospensioni con un settaggio meno rigido e più votato al comfort, una sella meglio rifinita e più accogliente, visto che i proprietari del modello 350D avevano lamentato un comfort non all’altezza dello scooter e infine nuovi maniglioni posteriori più ampi, aggiunti sotto consiglio delle ragazze dei proprietari del modello 350D.
Le basi per entrare in sintonia con il Quadro 350S prevedono un approccio differente rispetto ai comuni mezzi a due ruote. Posto che, una volta su ci si senta a proprio agio qualsiasi sia la taglia di pantalone che portiamo grazie a una posizione di guida indovinata e mai stancante, è quando iniziano le curve che il Quadro traccia una linea netta che lo separa dalla concorrenza.
Sicuro anche quando tu non lo sei – All’inizio, il fatto di avere due ruote davanti trasmette una “non proprio immediata sintonia”, almeno per la sensazione di pesantezza dell’avantreno, quasi si facesse fatica a indirizzarlo dove si vorrebbe, e pur riuscendo nell’intento all’inizio proprio non osiamo fidarci, per paura che da un momento all’altro scappi via per la tangente.
In percorrenza di curva poi sembra che allarghi la traiettoria costringendoci a togliere gas. Qualcosa non torna.
Passano i chilometri e le curve e con esse anche le impressioni di un avantreno poco comunicativo. Impariamo a fidarci e a osare ed è proprio allo
La cosa bella è che una volta capito il meccanismo ti balena magicamente nel cervello il pensiero che tutto ciò si realizza nella più assoluta sicurezza, senza il rischio di scivolare per la perdita di aderenza. Foglie, acqua, brecciolino e fango non mettono in crisi il sistema sospensivo HTS (basato su uno schema molto semplice di leveraggi dentro i quali scorre olio e gas) in percorrenza di curva.
Certo, qualcuno dirà che tutto ciò sia normale avendo tre ruote, ma il Piaggio MP3 (finora il concorrente principale in attesa di provare il nuovo Peugeot Metropolis 400) non offre la stessa sensazione di sicurezza; probabilmente è più svelto nei cambi di direzione ma non altrettanto granitico al limite come il 350S.
L’impianto frena
Oltre a ciò dimenticatevi del cavalletto nelle fasi di parcheggio visto che c’è una pratica leva (una sorta di freno a mano) che blocca la sospensione anteriore e le pinze dei freni cosi da tenere in piedi lo scooter anche in caso di forti pendenze.
Tirando le somme quindi il Quando 350S è un prodotto di grande interesse non foss’altro per il plus della sicurezza che regala anche quando si va forte e che molti scooter a due ruote si sognano. E’ assemblato bene, ha un motore brillante e in più può montare diverse misure di bauletti (realizzati appositamente) che aumentano la capienza di carico complessiva. In grigio, nero, bianco o blu, si porta a casa per 7.000 euro, soldi ben spesi.
Marco Rocca
16/09/2013 – 12:42