Auto ibride ed elettriche ci scrutano e ci studiano
I marchi di oggi si comportano come un Grande Fratello.
Secondo una ricerca compiuta dalla BBC, i costruttori seriamente impegnati nella mobilità ecosostenibile stanno acquisendo una mole di informazioni sempre più ricca e particolareggiata sulle nostre abitudini alla guida.
Marchi come Nissan, Ford e Tesla, infatti, farciscono le loro vetture elettriche e ibride con una enorme quantità di sistemi di raccolta dati, come sensori, connessioni wireless e GPS per tracciare quante più situazioni e condizioni d’uso possibili: dagli ambienti in cui gli automobilisti guidano ai percorsi che seguono abitualmente, da quanto usano l’aria condizionata ai momenti in cui usano il riscaldamento.
Mike Tinskey, Responsabile dell’infrastruttura elettrica di Ford, ad esempio, ha dichiarato che “oggi, grazie a questi dati di telemetria, abbiamo una mole di informazioni enorme che ci permette di conoscere con precisione i nostri clienti”.
I marchi costruttori stanno utilizzando tutti questi dati per capire, soprattutto, come gli automobilisti utilizzano le loro auto ibride, un supporto molto utile per capire quali saranno le linee guida da seguire in futuro nello sviluppo di questo sistema di propulsione.
A esempio, Ford racconta che, in media, un cliente delle sue auto utilizza una Ford ibrida per quattro volte al giorno e in tre situazioni sfrutta unicamente la propulsione elettrica, per una percorrenza complessiva di circa 21 chilometri. Nissan, invece, ha calcolato che, in media, ogni proprietario di una Tesla percorre circa 35 chilometri al giorno.
Tesla, infine, ha fornito proprio recentemente una prova indiretta di questa complessa attività di raccolta dati. Il giornalista del New York Times John Broder aveva infatti scritto il resoconto di una sua prova su strada a bordo della Tesla Model S denigrando pesantemente la vettura in quanto l’aveva letteralmente lasciato a piedi durante un test sulla East Coast.
In difesa del suo prodotto, Elon Musk, CEO di Tesla Motors, produsse una ricca documentazione in cui erano contenuti tutti i dati del test e smontando la tesi del giornalista asserendo che questi non aveva condotto il suo test di guida in modo “appropriato”.
Alvise Seno
22/10/2013 – 14:25