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GP della Malesia – Pedrosa imprendibile, Rossi meglio

  Dopo i primi giri di fuoco, Dani scappa via e diventa imprendibile, mentre Valentino (ancora quarto al traguardo) fa da spettatore a un bellissimo duello Lorenzo-Marquez. Alla fine, comunque, nel giro d’onore omaggia l’amico Simoncelli.

 Dani Pedrosa primo, Marc Marquez secondo, Jorge Lorenzo terzo, Valentino Rossi quarto. A leggere l’ordine d’arrivo del Gran Premio della Malesia sembra che non ci siano novità di rilievo da annotare, rispetto all’andamento stagionale. Invece, nonostante i primi tre abbiano, come sempre, fatto gara a parte, con Valentino a inseguire e mai davvero in grado di impensierirli, è stata una gara un po’ diversa dal solito. Vediamo perché.

 Honda per ora imprendibili – La Casa dell’Ala ha messo a punto due moto impeccabili, sotto tutti i punti di vista, che consentono a due piloti dallo stile di guida molto diverso di andare sempre al limite. Cosa non possibile per i due della Yamaha con Lorenzo che ce la mette tutta ma i miracoli non sempre gli riescono e Valentino che ancora fatica a tenere il passo, ma mostra constanti miglioramenti.
Che la differenza principale stia nelle moto, lo si evince soprattutto dal fatto che Jorge e Rossi sono sempre stati due ottimi “staccatori”, mentre ora Valentino fatica a lasciarsi dietro Bautista e Lorenzo non riesce a resistere agli attacchi di Pedrosa, mai, in tutta la sua carriera, così forte in frenata. Rispetto a quello della Yamaha, infatti, il cambio delle Honda consente di non toccare la frizione anche in scalata, con vantaggi netti nei tempi sul giro.

 C’è ancora da lavorare, ma… – Non ci siamo mai fatti problemi a criticare Rossi, soprattutto quando le sue dichiarazioni parevano più delle scuse per giustificare la sua scarsa voglia di rischiare rispetto al passato. Per una volta, però, bisogna dargli atto di una cosa: a 34 anni e col suo palmares, non si sta adagiando sugli allori come ci era sembrato in alcune gare.
Il lavoro di messa a punto della sua moto è costantemente in crescita e, seppur ancora alle spalle dei tre spagnoli, il gap con il suo compagno di team si è considerevolmente ridotto. A cominciare dalle qualifiche, dove ha dimostrato di essere sempre “da podio” e poi anche in gara. A Sepang, per esempio, ha fatto registrare tempi simili rispetto a Lorenzo e il giro veloce fra i due l’ha stampato il pesarese. Magra consolazione? Forse, ma intanto è un dato da registrare.

 Nel frattempo, Jorge e Marquez se le sono date di santa ragione, rendendo più emozionante un Gran Premio altrimenti soporifero. E se la Yamaha riuscirà a cucire lo strappo con nuove soluzioni tecniche, non c’è dubbio: nella prossima stagione ci sarà da divertirsi.

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