Maserati GranCabrio MC – Sinfonia all’aperto
Capote rigorosamente abbassata, occhiali da sole “d’ordinanza” e il nostro viaggio con la Maserati GranCabrio MC ha inizio. Il rombo del V8 4.7 diviene un urlo selvaggio nel percorso collinare teatro della prova, mentre già alle prime curve non sembra di avere a che fare con una vettura lunga 4,88 metri, né tantomeno con un peso che sfiora le due tonnellate. La maneggevolezza, infatti, è sorprendente e gli appoggi saldi e sicuri forniscono una prima idea sul lavoro eccellente svolto dai tecnici Maserati.
Aerodinamica da circuito – L’ultima nata del Tridente, più lunga di 48 mm rispetto alle altre GranCabrio, ha un frontale ispirato direttamente alla MC Stradale che utilizza un profilo in grado di ottimizzare i flussi e la portanza aerodinamica. Aspetti questi cui contribuiscono in modo determinante sia l’estrattore posteriore che lo spoiler integrato nel baule. Il risultato complessivo, calcolato alla velocità di 140 km/h, è un coefficiente di portanza aerodinamica minore rispettivamente del 10% davanti, nonché del 25% nella parte posteriore rispetto a GranCabrio e GranCabrio Sport. Rimanendo nell’ambito dell’alta efficienza, il cofano motore integra due generosi sfoghi d’aria nella zona centrale per ottimizzare il raffreddamento del potente V8, mentre i parafanghi anteriori hanno due scarichi per il deflusso d’aria di raffreddamento dei dischi freno.
Look aggressivo – Per quanto concerne l’estetica, il paraurti è stato completamente ridisegnato nella parte inferiore, a pieno beneficio sia della sportività che dell’efficienza aerodinamica. Gli scarichi, di forma circolare, sono collocati al centro del paraurti e il particolare layout dei condotti d’aria stabilizza i flussi d’aria in uscita dal sottoscocca. Infine, il dinamismo della GranCabrio MC è accentuato dai cerchi da 20” MC Design, proposti nella finitura Titanio lucido o Grafite opaco, realizzati con la tecnologia flow forming che alleggerisce il peso.
Interni sportivi, ma… – L’abitacolo sfoggia quattro sedili anatomici, la cui struttura integra il poggiatesta ed è impreziosita da un inserto che richiama nel look la calandra anteriore. Particolare attenzione è stata rivolta al comfort dei passeggeri posteriori. Per questo motivo il guscio dei sedili anteriori, disponibile anche nella versione completamente in fibra di carbonio, è stato riprogettato al fine di garantire un maggiore spazio di 20 mm alle gambe dei passeggeri dietro. Inoltre, per completare l’aspetto super sportivo risultano integrate, di serie, le palette cambio Trofeo Design di dimensioni maggiorate, nonché la pedaliera in alluminio. Difetti? Il volante non è certo un esempio di bellezza, mentre il sistema di navigazione è un po’superato. Ma si tratta di peccati veniali.
Cuore potentissimo – La Maserati GranCabrio MC adotta il nuovo propulsore V8 da 4.7 litri, erogante 460 CV e 520 Nm di coppia massima a 4.750 giri/min.. I pistoni, disposti con un angolo di 90°, sono realizzati (al pari del basamento) in alluminio rinforzato e temprato. L’albero motore, bilanciato su 5 punti, è in acciaio alto resistenziale, mentre la distribuzione ha la doppia catena per bancata e quattro variatori di fase. Quanto alle prestazioni, la vettura accelera da 0 a 100 km/h in 4”9/10 e raggiunge 289 km/h di velocità massima (a capote chiusa).
Pura gioia di guidare – Il nostro viaggio con la Maserati GranCabrio MC continua, all’insegna del V8 capace di allunghi impressionanti e molto ben coadiuvato dal cambio automatico ZF a sei rapporti. Trasmissione che, nella modalità Manual Sport, consente di mantenere la marcia fino a quando lo desidera il pilota, senza inopportuni passaggi automatici al rapporto superiore. E come se non bastasse, vi è pure una modalità “super veloce” con tanto di blipping automatico in scalata. In sintesi, tutto è studiato per appagare il pilota, dallo straordinario motore al cambio veloce e dall’assetto impeccabile allo sterzo diretto e comunicativo. Ma anche i tre passeggeri sono protagonisti, mentre il sole è forte e la sinfonia e la forza del motore divengono un “moltiplicatore d’adrenalina”.
Gianmarco Barzan
10/10/2013 – 14:58